LB Roundtable: la ripartenza
Tra due giorni torna la Juventus: 5 domande e 5 risposte su quello che ci aspetta
Poco più di 48 ore al ritorno al calcio giocato dopo 3 mesi di interruzione forzata dovuta all'emergenza sanitaria del CoronaVirus. Chiacchiere, rumors di mercato veri o presunti faranno spazio agli atleti in campo e al pallone che rotola in una realtà completamente differente: non ci saranno i tifosi sugli spalti, le squadre avranno un protocollo rigidissimo da rispettare, gli orari saranno diversi a causa del clima estivo e ci potranno essere cinque sostituzioni per squadra all'interno dei 90 minuti di gioco.
Il ritorno del calcio comporta anche il ritorno di uno dei nostri appuntamenti abituali: LB Roundtable. 5 domande, 5 risposte da parte della nostra redazione sui temi più attuali che riguardano il mondo del pallone e soprattutto tutto ciò che riguarda il mondo Juventus.
Porte chiuse e un protocollo rigidissimo da rispettare. L'intensità delle partite sarà diversa o vi aspettate comunque un alto tasso di competitività tra le squadre?
Angelo Mineo: L’esempio tedesco ci insegna che l’agonismo, almeno nelle prime fasi della gara, non è in discussione. Assisteremo certamente a partite più spezzettate e meno spettacolari ma la vicinanza tra un evento e l’altro a mio parere sarà la garanzia migliore sulla competitività del campionato.
Giovanni Distante: Nelle prime partite no com'è giusto che sia, secondo me si vedrà un livello più elevato dopo 3/4 giornate.
Federico Viano: Sulla competitività sono fiducioso, quella non mancherà. Ma riguardo all’intensità ho i miei dubbi: mi aspetto che le partite che vedremo siano paragonabili a quelle di inizio stagione. Forse con carichi di lavoro minori, ma non mi aspetto prestazioni ad alta intensità.
Matteo Pine: Credo che questo finale di Campionato atipico si giocherà inevitabilmente a ritmi bassi, ma questo nè a causa delle porte chiuse nè dei protocolli anti-Covid, bensì per la mancanza di una preparazione atletica adeguata e il forte caldo che ci accompagnerà per tutta l’estate. La competitività invece sarà sempre la stessa, sfavorendo probabilmente le piccole squadre che potrebbero venir spazzate via nei “campi neutri” di casa.
Andrea Palmisciano: Forse sono condizionato dall'ultima partita della Juventus, contro l'Inter, giocata appunto a porte chiuse, ma io penso che, soprattutto tra le squadre di livello medio alto, il fattore pubblico conti fino a un certo punto, e se hai giocatori di qualità sono loro, insieme al lavoro dell'allenatore, a rendere entusiasmante la partita. A tal proposito faccio mia una citazione di Andrea Pirlo: "Non ho mai visto qualcuno fare gol dalla tribuna".
Veniamo alla Juventus: pare che per la ripartenza Sarri punterà in maniera convinta sul tridente Douglas Costa-Dybala- Ronaldo. È la scelta giusta?
Angelo Mineo: Sarri ha optato per questo tridente solo per 84’ in tutta la stagione e mai dal primo minuto, con Douglas in campo dall’inizio sempre Higuain ad occupare il centro dell’attacco. I motivi possono essere tanti: troppi mono piede, scarsa capacità nel pressing, fisicità quasi assente. Sono molto curioso di vedere come sta Douglas che nonostante i tantissimi infortuni rimane ancora l’ago della bilancia per le nostre prospettive di vittoria.
Giovanni Distante: È il miglior tridente possibile per la Juve, averli sempre a disposizione sarebbe una cosa fantastica visto il valore e lo spessore tecnico di questi giocatori.
Federico Viano: Sicuramente, sono i nostri giocatori più talentuosi ed abbiamo una partita da dentro o fuori. Ma quello che conterà sarà avere più giocatori possibili disponibili ed in forma, visto il numero di partite in pochi giorni che dovremo affrontare.
Matteo Pine: È la scelta giusta perché non abbiamo altre alternative. L’attacco della Juve è stato costruito male e non mi aspetto che questo tridente possa improvvisamente funzionare dopo i problemi autunnali che costrinsero Sarri a passare dal 433 al 4312. Douglas da trequartista non rende, Dybala rende al meglio da seconda punta, Ronaldo preferisce partire da sinistra: sarà un rebus.
Andrea Palmisciano: Il desiderio di vedere quei 3 insieme, dal primo minuto, e con continuità, credo sia il sogno di ogni tifoso. Tuttavia, se è accaduto poche volte, un motivo ci sarà, e non è riconducibile esclusivamente allo stato di salute di Douglas Costa. Vi sono anche dei motivi meramente tattici da tenere in considerazione, visto che tra Sarri e Allegri non abbiamo mai visto Dybala e Douglas partire dal 1' con continuità. Per me inizierà con Cuadrado Dybala Ronaldo, soprattutto considerando che ci saranno 5 cambi a disposizione.
Tra i giocatori meno celebrati fino a Marzo, chi potrà essere la sorpresa del finale di campionato dopo 3 mesi di stop?
Angelo Mineo: Ho la sensazione che il nuovo assetto del centrocampo, con don Rodrigo a giostrare davanti alla difesa, possa giovare a tanti giocatori: sicuramente Cuadrado che con uno schermo difensivo di grande livello alle sue spalle potrà permettersi di dare continuità alle sortite offensive ma azzarderei anche Matuidi, perfetto nella gara contro l’Inter e potenzialmente decisivo per il prosieguo della stagione come equilibratore alle spalle di Ronaldo, giocatore fenomenale ma assente in fase di non possesso.
Giovanni Distante: Ramsey e Douglas Costa.
Federico Viano: La logica vorrebbe quei giocatori che necessitavano di tempo per recuperare da acciacchi o rifiatare, ma dubito avremo delle grosse sorprese: il voto stagionale non cambierà per nessuno.
Matteo Pine: Trovo assolutamente ingiuste le critiche che sono state fatte a Khedira. Dati alla mano, con lui in campo avevamo trovato una quadra, che è saltata con il suo infortunio e con l’inserimento della coppia Rabiot/Ramsey.
Non sarà in grado di giocare ogni tre giorni, ma Khedira sano resta uno dei centrocampisti migliori della Juventus.
Andrea Palmisciano: Non mi aspetto grandi cambiamenti tra i giocatori decisivi. Credo, però, che i brevilinei siano sempre i più in forma quando si ricomincia dopo tanto tempo, motivo per il quale dico Dybala (ancora) e Pjanic (a prescindere da quello che sarà il suo futuro).
Col ritorno in campo si prevede uno stallo alla messicana per lo scudetto. Chi temete di più tra Lazio e Inter?
Angelo Mineo: L’Inter ha più alternative in rosa rispetto alla Lazio, quest’ultima aveva programmato la stagione per uno sprint finale senza distrazioni da coppa e credo che sarà quella a pagare dazio tra le tre concorrenti. Non mi stupirei di una lotta punto a punto tra Atalanta e Lazio nella corsa al terzo/quarto posto.
Giovanni Distante: Ovviamente visto il distacco minimo direi la Lazio, bisogna vedere se reggerà il ritmo di una partita ogni 3/4 giorni.
Federico Viano: Entrambe, è un’incognita per tutti ed avendo tutti le stesse difficoltà è difficile dire ora chi sarà capace di superarle prima e bene. L’Inter forse ha una rosa più lunga ma ha un allenatore che chiede altissima intensità ed è poco flessibile sul piano gara. La Lazio forse ha una rosa più stretta ma ha giocatori che possono fare la differenza da soli anche se la squadra non gira.
Matteo Pine: Nessuna delle due. Questo nuovo format con cui si concluderà la serie A favorisce indubbiamente una squadra profonda come la Juventus, che possiede un numero di giocatori adatti ad affrontare 90 minuti ogni tre giorni. Credo che ci scolleremo presto anche la Lazio, dopo aver già distaccato l’Inter.
Andrea Palmisciano: Temo di più la Lazio, perché nonostante l'Inter abbia dalla sua un grandissimo allenatore, credo che la Lazio, molto semplicemente, abbia dei valori tecnici più importanti da poter sfruttare, soprattutto a livello offensivo, senza sottovalutare il fatto che si trovino insieme, con lo stesso allenatore, da più tempo.
La domanda delle domande: il campionato di Serie A avrà una sua fine o sarà costretto a ricorrere ai playoff o addirittura all'algoritmo per la sua assegnazione?
Angelo Mineo: Bisognerebbe chiedere alla classe di cialtroni che compone la governance del calcio italiano. Sul tema sono abbastanza ottimista ma credo anche che qualcuno cercherà di manipolare la situazione in base alla posizione in classifica.
Giovanni Distante: Il campionato verrà concluso in maniera normale, non penso si arriverà mai ad utilizzare quella porcheria dei Play Off, anche perché non ritengo giusto che una squadra possa giocarsi lo scudetto stando dietro 20 punti.
Federico Viano: Sono convinto si arrivi alla fine, hanno ricominciato solo perchè tutti volevano i soldi di SKY e mi pare che la tv satellitare voglia tutte le 38 partite per concederglieli.
Matteo Pine: Lo strumento dei playoff/playout in caso di ritorno del virus fa già ridere da sola. È un controsenso e mi limiterò a non commentarla.
Andrea Palmisciano: Io credo che sia nell'interesse di tutti portare a termine il campionato in modo consono a quelle che erano le regole iniziali, motivo per il quale credo che, alla fine, si arriverà a finirlo normalmente, magari prendendo spunto dalla gestione vista in Bundesliga fino ad ora.
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