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I sintomi di una disfatta prevedibile

Scritto da Matteo Pine  | 
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Di Matteo Pine

Un post che mai avrei voluto fare.

“La Juventus ieri sera non ha fornito una prestazione da Juve”, siamo proprio sicuri che questa non sia la Juve?

Per ripartire bisogna tornare indietro con i mesi, e forse anche qualcosa in più, subito dopo Cardiff.

Questa Juve ha sì vinto in Italia negli ultimi due anni, ma qualcosa si è logorato, e i sintomi di questa disfatta si intuivano da tempo.

3 sconfitte in 7 partite di Champions (abbiamo perso il 43% delle partite europee disputate quest’anno), 3-0 in gara secca a Bergamo con l’Atalanta e una sensazione che nonostante il punteggio da record in campionato ci fosse sempre qualcosa che non andava dal punto di vista dell’atteggiamento.

Non dimentichiamoci nemmeno del girone di Champions dell’anno scorso, condito da una sonora sconfitta 3-0 in casa del Barcellona, dove l’anno precedente fornimmo una prestazione di tutt’altro livello, e una qualificazione sudata all’ultima giornata in Grecia.

 

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Originariamente postato da ildirigente

 

I discorsi di oggi non sono altro che l’amara replica di quello che si era già sentito dopo la doppia sfida tra Juve e Tottenham, risolta in due minuti di ordinaria follia Spurs, o dopo l’andata contro il Real Madrid, dove venimmo dominati dall’ennesimo 3-0. Se da un lato qui si parlava di livello Champions, certi scricchiolii si erano sentiti anche in campionato, presentandoci allo scontro diretto contro il Napoli allo Stadium per lo 0 a 0 e facendoci dominare dall’Inter in 10 uomini a San Siro (grazie ancora Gonzalo).

 

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Originariamente postato da ildirigente

 

Non è giusto buttare tutto ciò che di buono si è fatto in questi ultimi anni, facendo i complimenti ad Allegri e alla società per aver portato a casa dei trofei e dei record che resteranno per sempre nella storia della Juventus e del calcio italiano, ma dobbiamo riflettere seriamente se questo sia il percorso giusto da seguire per rincorrere la Champions in questo ormai triennio di contratto rimasto a CR7.

Quello che sembra evidente post Cardiff è che questa Juve stia esaurendo le idee, e la colpa non è di un singolo giocatore o dell’allenatore, ma di un fisiologico logoramento che solo un cambio di guida tecnica e una rivoluzione di alcuni giocatori a fine stagione può risolvere.

In tutto questo c’è una gara di ritorno da giocare, la qualificazione non è chiusa e abbiamo l’obbligo di provarci.

Fino alla fine.


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