Juventus-Milan: Top&Flop

Top

De ligt

Fino al gol di Tomori l’unico a salvarsi. Gioca una partita imperiosa, sopperendo alle lacune dei centrocampisti, totalmente incapaci di garantire schermatura alla retroguardia e sempre mal posizionati (vedere il gol di Rebic). Non ha disputato una stagione in linea con la seconda parte della scorsa, anzi, è spesso apparso normalizzato, sintomo di come la mediocrità generale della squadra non faccia bene neanche ai singoli, ma ieri è stato davvero l’unico salvabile, nonostante un cliente scomodo come Ibra che, almeno nei duelli aerei, avrebbe potuto creare delle difficoltà.

Flop

Come la scorsa, e come quella prima, non c’è niente da salvare. La discontinuità è stata un fattore preponderante all’interno di tutta la stagione, ma con alti e bassi si era comunque vista qualcosa, mentre post eliminazione in Champions League si è totalmente persa la bussola; una squadra che non è tale, dove non funzionano più neanche le iniziative dei singoli (vedi gli 1vs1 di Chiesa o i cross di Cuadrado). Restando alla partita, inspiegabile tenere Morata e Ronaldo fino al 90’ quando nessuno dei due è riuscito a controllare un pallone o creare una situazione favorevole, e non perché Dybala avrebbe fatto vincere la partita – magari sarebbe stato anche peggio – ma quantomeno per dare un segnale, una scossa alla squadra che vedevi non reagire. Emblematico come l’allenatore – o presunto tale – non abbia neanche approfittato del rigore parato per cambiare qualcosa, immobilismo totale, rassegnazione o incapacità? Posso capire che sia difficile per una squadra abituata a vincere da 9 anni lottare per un posto in Champions, ma gli stimoli deve trasmetterli anche l’allenatore, deve trasmetterli anche la società, la quale dovrebbe sostenere il tecnico scelto pur nelle difficoltà. Oggi, dalla società alla squadra, mancano certezze, e pare regni la confusione anche per quello che sarà il futuro: i tre attaccanti non sanno se giocheranno con la Juve la prossima stagione, il direttore sportivo è in scadenza, l’allenatore pare ormai essere out, per cui è necessario che ai piani alti facciano delle scelte forti, capendo quali possano essere gli uomini da cui ripartire, sia in squadra che in dirigenza.