Juve, chi si guarda indietro è perso.
È arrivato il momento di guardare avanti per Madama, eliminando i fantasmi del passato.
Troppe volte nel passato recente della Juventus, ad ogni minima difficoltà riscontrata in campo e fuori, la soluzione al problema è stata identificata in un ritorno al passato, perché lo sappiamo, il passato visto da lontano lascia sempre bei ricordi, le cose negative si riducono e la voglia di rivivere i vecchi momenti torna sempre. Ma è proprio la storia della Vecchia Signora che ci dimostra che il guardare indietro a Torino non esiste (esclusi Lippi e il Trap); per i bianconeri è il momento di aria nuova, con nomi nuovi che possano far respirare tutto l'ambiente, uscendo così da un circolo vizioso che sembra far girare il mercato dei giocatori e degli allenatori sempre intorno a non più di 4-5 nomi. Andiamo nell'intrinseco di qualche caso più recente:
Paul Pogba, il diamante francese pescato dalla Juventus di Marotta e Paratici dallo United a parametro zero, scippato agli uomini di Ferguson. Il francese regala anni di gioie indescrivibili ai bianconeri, arrivando a conquistarsi la numero 10 nel 2015, lasciata proprio per un ritorno a Manchester l'anno successivo. Al momento della cessione Paul definì la Juventus come una vacanza, e beh, quel villaggio estivo dal giorno successivo alla cessione, ha continuato a bramarlo per ben SETTE anni, quando finalmente, proprio a parametro zero, Paul ritorna sotto la mole, con all'attivo dopo una stagione, una sola presenza (di venti minuti) da titolare.
Sarebbe facile citare il ritorno di Max Allegri, ma quanti altri ne troviamo? Buffon dopo un solo anno di assenza dalla continassa, Bonucci anche, Alvaro Morata e Caceres solo per citarne alcuni di quelli realmente tornati, ma quanti altri sono stati lì lì? Quante volte abbiamo sentito associato alla Juventus il nome di Antonio Conte e non solo per volontà dei tifosi? Quante volte nelle due stagioni precedenti abbiamo sentito di un ritorno di Pjanic quasi fatto nonostante il bosniaco abbia praticamente smesso con il calcio nel 2020? E solo negli ultimi giorni quelle voci su Dybala?
Ecco, alla Juventus che ha smesso di dominare incontrastamente in Italia, il problema di una monotonia di nomi, è stato un problema tangibile, basti pensare che tutt'oggi i nomi di mercato che leggiamo sono praticamente prevedibili mesi prima; Milinkovic Savic (con un tormentone che fortunatamente sembra giunto al termine con il trasferimento del serbo in Arabia), Nicolò Zaniolo, Scamacca, Berardi...
Ed è anche per questo che alla Juventus basta accostare il nome di un giovane sconosciuto oramai per attivare le fantasie dei tifosi, che sperano di vedere finalmente una Juventus nuova, fresca di idee. Questo vuol dire costruire una squadra di soli giovani e sconosciuti? No, non è questo l'errore da fare, non bisogna confondere la voglia dei tifosi di nuovo, con una loro possibile richiesta di questo genere.
La Juventus targata Cristiano Giuntoli avrà il compito di tornare a mettere in moto la macchina delle idee, per tornare ad essere Juve, la squadra che prende a parametro zero Andrea Pirlo che tutti considerano "bollito", abbinandolo ad una promessa del calcio tedesco preso a pochi milioni come Arturo Vidal; nel calciomercato sbagliano tutti è ovvio, ma guardare avanti è essenziale, perché non sempre “chi fa un passo indietro ne fa due in avanti”.
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