Top e flop Fiorentina Juventus
Il meglio (poco) e il peggio (tanto) della partita al Franchi
Top
Alex Sandro: l’unico juventino sceso al Franchi. In un torrido pomeriggio settembrino il portento brasiliano non ha fatto mancare la solita prova solida difensivamente e volitiva nell’ultimo terzo di campo. Ancora una volta, come già a Parma, patisce la scarsa vena di Matuidi e Ronaldo che hanno reso la fascia sinistra bianconera terra di concquista per i giocatori della Viola. Irrinunciabile per qualità e peculiarità , Sandro oggi rappresenta un unicum e tocca sperare che la lunga catena di infortuni non mieta un’altra vittima in un ruolo (l’unico?) davvero scoperto all’interno della rosa juventina.
Flop
Bernardeschi: la scelta dei flop si è dimostrata meno difficoltosa, il giocatore di Carrara oggi può essere considerato un simbolo di tutto quello che non va oggi nella Juventus: sbaglia tutte le scelte che può fare, non riesce mai ad allungare la squadra per dare profondità, non ripiega difensivamente, non tira. La sensazione è che Bernardeschi oggi abbia perso anche la capacità di calciare in porta che, nel corso del primo anno di Allegri, lo ha reso un jolly prezioso pur con lacune tecniche e tattiche conclamate. Che cosa resta oggi di quel giocatore?
Cristiano Ronaldo: che il portento portoghese sia ormai superfluo nella manovra juventina lo sanno anche i sassi, ecco perché gli avversari lo costringono a prendere e portare palla dalla metà campo e puntualmente basta questa mossa per neutralizzarlo. Ronaldo ormai si è evoluto in un magnifico puntero, un giocatore che sa “solo” segnare. Ecco perché è opportuno che i tifosi si abituino anche a prestazioni del genere quando i gol non arriveranno.
Sarri: il caldo, la sosta e gli infortuni sono tutte ottime attenuanti per la brutta prestazione della Juventus a Firenze. Quello che non convince è la scarsa vena della squadra senza Douglas, vero giocatore irrinunciabile nell’XI 2019-2020, unita ad una pessima capacità di lettura della partita da parte del mister toscano che non ha potuto/voluto apportare modifiche tattiche in corso d’opera. La speranza è che questa partita sia derubricabile a piccolo intoppo nel processo di trasformazione della squadra e non sia invece un primo sintomo di rigetto da parte dell’organismo Juve.
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