Da Yildiz a Vlahovic, cos’è funzionato con il PSV?
Qualche considerazione rapida sull’esordio della Juventus in Champions League
La nuova Champions League, l’esordio di Thiago Motta da allenatore in questa competizione ed il ritorno della Juventus due anni dopo l’ultima volta a sentire quella musica tra le mura amiche dell’Allianz Stadium. Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali la vittoria contro il PSV è stata a dir poco fondamentale. I bianconeri arrivavano da due 0-0 consecutivi, maturati contro la Roma e contro l’Empoli, quindi un ritorno ai tre punti in questa maniera convincente era proprio ciò che ci voleva. Non è stata solamente una semplice vittoria, innanzitutto è un risultato che dà morale perché ti permette di iniziare nel migliore dei modi la massima competizione europea e successivamente è anche un’iniezione di fiducia in vista del big match di domenica contro il Napoli di Antonio Conte, reduce da tre vittorie di fila.
Già a livello tattico c’è una grande differenza. Il PSV, come anticipato nella preview, è una squadra rapida e aperta, pressa tanto e corre molto. Thiago Motta, quindi, studia un cambio di formazione rispetto all’Empoli: fuori Douglas Luiz ed al suo posto Weston McKennie. Decidiamo così di rinunciare ad un palleggiatore in più in favore di un giocatore come l’americano che garantisce più corsa e più dinamismo in mezzo al campo. È una scelta coraggiosa in quanto il tecnico italo-brasiliano sceglie in questo modo di non far partire dal 1’ minuto due nuovi acquisti come l’ex Aston Villa o Thuram per regalare una maglia da titolare ad un giocatore che fino a metà agosto sembrava ai margini del progetto e molto lontano da Torino. Lo statunitense è stato reintegrato in rosa, si è rimboccato le maniche ed ha risposto presente quando Thiago ha avuto bisogno di lui: ottima prestazione e firma sul 2-0. Sarà la prima di tante, d’altronde un altro centrocampista con le sue caratteristiche ed i suoi inserimenti in rosa non c’è.
Manuel Locatelli è sempre più al centro di questa nuova Juventus. È un giocatore completamente rinato, ha di nuovo la fiducia della squadra, dei tifosi ed è tornato ai livelli che merita e che gli competono. Locatelli è la netta dimostrazione di quanto un allenatore possa incidere su un giocatore. Gioca in verticale e mette ordine in mezzo al campo, finalmente è il vero Manuel. Ottima gara, tra gli altri, anche di Pierre Kalulu, propositivo in avanti e sempre attento in fase difensiva. Perfetto nel sistema di Motta: sa sempre cosa fare quando ha palla, è pulito ed elegante nei disimpegni e convince anche nelle sovrapposizioni. Tra i nuovi acquisti è necessario citare anche Nico Gonzalez che bagna il suo esordio in Champions League con un gol e con un assist.
E poi, c’è qualche parola per descrivere Kenan Yildiz? Il turco ha regalato al popolo bianconero una prestazione fenomenale, da 10 puro. Il gol, rientrando e calciando di destro a giro ha ricordato tantissimo un altro numero dieci storico della Juventus. L’ha ricordato talmente tanto che lo stesso Alessandro Del Piero gli ha fatto i complimenti nel post partita a Sky Sport ed è stato adorabile vedere Kenan sorridere e rispondere “sono un po’ nervoso ora”. Infine: capitolo Dusan Vlahovic. Al serbo manca solamente la rete. Complessivamente ha giocato una buona partita, lotta su ogni pallone ed ha anche servito un assist al bacio per il 3-0 di Nico. È un giocatore molto emotivo, gli manca il gol e si vede, ma ha già il Napoli nel mirino.
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