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Da Yildiz a Vlahovic, cos’è funzionato con il PSV?

Qualche considerazione rapida sull’esordio della Juventus in Champions League

Scritto da Edoardo Viglione  | 

La nuova Champions League, l’esordio di Thiago Motta da allenatore in questa competizione ed il ritorno della Juventus due anni dopo l’ultima volta a sentire quella musica tra le mura amiche dell’Allianz Stadium. Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali la vittoria contro il PSV è stata a dir poco fondamentale. I bianconeri arrivavano da due 0-0 consecutivi, maturati contro la Roma e contro l’Empoli, quindi un ritorno ai tre punti in questa maniera convincente era proprio ciò che ci voleva. Non è stata solamente una semplice vittoria, innanzitutto è un risultato che dà morale perché ti permette di iniziare nel migliore dei modi la massima competizione europea e successivamente è anche un’iniezione di fiducia in vista del big match di domenica contro il Napoli di Antonio Conte, reduce da tre vittorie di fila.

Già a livello tattico c’è una grande differenza. Il PSV, come anticipato nella preview, è una squadra rapida e aperta, pressa tanto e corre molto. Thiago Motta, quindi, studia un cambio di formazione rispetto all’Empoli: fuori Douglas Luiz ed al suo posto Weston McKennie. Decidiamo così di rinunciare ad un palleggiatore in più in favore di un giocatore come l’americano che garantisce più corsa e più dinamismo in mezzo al campo. È una scelta coraggiosa in quanto il tecnico italo-brasiliano sceglie in questo modo di non far partire dal 1’ minuto due nuovi acquisti come l’ex Aston Villa o Thuram per regalare una maglia da titolare ad un giocatore che fino a metà agosto sembrava ai margini del progetto e molto lontano da Torino. Lo statunitense è stato reintegrato in rosa, si è rimboccato le maniche ed ha risposto presente quando Thiago ha avuto bisogno di lui: ottima prestazione e firma sul 2-0. Sarà la prima di tante, d’altronde un altro  centrocampista con le sue caratteristiche ed i suoi inserimenti in rosa non c’è.

Manuel Locatelli è sempre più al centro di questa nuova Juventus. È un giocatore completamente rinato, ha di nuovo la fiducia della squadra, dei tifosi ed è tornato ai livelli che merita e che gli competono. Locatelli è la netta dimostrazione di quanto un allenatore possa incidere su un giocatore. Gioca in verticale e mette ordine in mezzo al campo, finalmente è il vero Manuel. Ottima gara, tra gli altri, anche di Pierre Kalulu, propositivo in avanti e sempre attento in fase difensiva. Perfetto nel sistema di Motta: sa sempre cosa fare quando ha palla, è pulito ed elegante nei disimpegni e convince anche nelle sovrapposizioni. Tra i nuovi acquisti è necessario citare anche Nico Gonzalez che bagna il suo esordio in Champions League con un gol e con un assist.

E poi, c’è qualche parola per descrivere Kenan Yildiz? Il turco ha regalato al popolo bianconero una prestazione fenomenale, da 10 puro. Il gol, rientrando e calciando di destro a giro ha ricordato tantissimo un altro numero dieci storico della Juventus. L’ha ricordato talmente tanto che lo stesso Alessandro Del Piero gli ha fatto i complimenti nel post partita a Sky Sport ed è stato adorabile vedere Kenan sorridere e rispondere “sono un po’ nervoso ora”. Infine: capitolo Dusan Vlahovic. Al serbo manca solamente la rete. Complessivamente ha giocato una buona partita, lotta su ogni pallone ed ha anche servito un assist al bacio per il 3-0 di Nico. È un giocatore molto emotivo, gli manca il gol e si vede, ma ha già il Napoli nel mirino.


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