LB Roundtable: Impressioni di Settembre
Dopo la sosta inizia il calcio vero
Dopo la sosta per le nazionali due partite impegnative per la Juventus di Sarri, una piuttosto deludente a Firenze e un pareggio molto più esaltante a Madrid contro i Colchoneros di Simeone, per dare giudizi è sempre molto presto ma la nostra redazione nel classico appuntamento con le 5 domande di LB Roundtable non ha esitato a dire la sua sui progressi (e l'immediato futuro) di questa Juventus.
La prima partita in Europa della Juve di Sarri è terminata con un pareggio. Che impressioni avete avuto? Segnali incoraggianti o Juve troppo sciupona?
Riccardo Manera: Si sono visti sprazzi di una grande Juve, che cerca molto la verticalità e la rapidità nella ripartenza. Considerando la condizione fisica non ancora ottimale è stata offerta una prestazione di grande livello.
Andrea Palmisciano: La prima partita europea della Juve di Sarri mi lascia impressioni positive per il semplice fatto che, al netto dei difetti dello scorso anno sui piazzati accentuati dall'assenza di Chiellini, e da un nuovo modo di difendere, la Juve ha mostrato personalità. Nei precedenti in casa dell'Atletico Madrid, infatti, la Juve non era mai riuscita ad impensierire la difesa dei colchoneros, uscendo con il magro bottino di 2 sconfitte e 0 gol segnati. Mi ha particolarmente impressionato la costruzione bassa, vero tallone d'Achille delle precedenti stagioni.
Gennaro Sessa: Partita dai due volti: primo tempo in cui abbiamo avuto molte difficoltà, nonostante qualche buona uscita palla al piede; secondo tempo praticamente dominato, potevamo segnare in tante occasioni e 2-2 che alla fine ci sta stretto. Prendiamoci gli aspetti positivi, soprattutto quello di aver giocato il secondo tempo meglio del primo, può voler dire che la condizione sta migliorando.
Fede: Impressione sicuramente positiva siamo tornati a creare azioni nitide da gol (dopo la prestazione opaca di Firenze) anche senza Douglas Costa, ne abbiamo sciupata una ma è tutta farina del nostro sacco: i gol e le occasioni non sono nati per caso.
Riccardo Paggi: Segnali decisamente incoraggianti ma in partite del genere non puoi permetterti certe leggerezze. Troppe occasioni buttate al vento e a livello fisico troppo leggeri, Gimenez ha letteralmente saltato in testa a chiunque, e non solo in occasione del primo gol ma anche nel resto della gara, come altri suoi compagni. In Europa fisicamente devi farti valere di più.
4 gol su 5 subiti dalla Juventus sono arrivati su palla inattiva. Al centro del dibattito c'è il problema della difesa a zona (rivendicata da Sarri anche in conferenza stampa). Ma è solo un problema di aggressività o si rischia effettivamente troppo?
Riccardo Manera: Secondo me è un problema di organizzazione e concentrazione. In tutti i gol presi da palla ferma si nota come ci siano stati errori di posizionamento o di comunicazione tra i giocatori. Anche se, in generale, opterei più per la difesa a uomo.
Andrea Palmisciano: Io credo che il problema delle palle inattive sia una costante della Juve, e che la difesa a zona o a uomo c'entri ben poco. Lo scorso anno sei stato eliminato su piazzato da De Ligt, e all'andata contro l'Atletico hai sofferto parecchio. Credo che il comune denominatore sia l'assenza di Chiellini, assente anche lo scorso anno con L'Ajax. Sono pienamente d'accordo con Sarri quando parla di aggressività, gol come quello del 2 a 1 di ieri non c'entrano niente con la marcatura a zona o a uomo, secondo me.
Gennaro Sessa: Sicuramente quello delle palle inattive sta diventando un problema, perché siamo sembrati molto (troppo) vulnerabili, ma in un calcio curato nei minimi particolari come quello di Sarri penso sia normale un primo periodo di apprendimento. In alcuni gol, a parte errori difensivi, mi è sembrato incerto anche Szczesny, quindi può essere un mix di fattori, non solo il nuovo modo di difendere. Ma comunque confido in un rapido miglioramento già dalle prossime uscite.
Fede: Spero sia solo aggressività o il processo di cambiamento che sta affrontando la nostra difesa. Io ci aggiungerei che con il Napoli e con l’Atletico nel caso del 3-3 e del 1-2 mi sarei aspettato l’uscita di SZ1, erano entrambe palle lente e nell’area piccola.
Riccardo Paggi: La difesa a zona la puoi anche fare ma siccome è più complicato che marcare a uomo allora il tutto è reso più difficoltoso, specialmente se arrivi da anni di difesa a uomo. Mi sta bene, ma vanno assimilati i meccanismi in fretta, più in fretta che per quanto riguarda la fase offensiva di Sarri.
L'inserimento di Rabiot e Ramsey si è rivelato più difficoltoso del previsto. Chi sarà il primo tra i due a prendersi la Juve a suon di prestazioni?
Riccardo Manera: Credo entrambi. I problemi di inserimento sono dovuti puramente alla condizione fisica dei due, Rabiot nel 2019 non ha mai giocato e Ramsey viene da un infortunio. Appena saranno in piena forma saranno sicuramente i titolari a centrocampo (Sarri stesso lo ha fatto intendere). Con loro vedremo più qualità nel possesso e nel palleggio, che favoriranno anche la manovra offensiva (hanno entrambi buone capacità di inserimento e qualità nel tiro, Rabiot ha già fatto vedere che da fuori può essere un'arma in più).
Andrea Palmisciano: Ero tra quelli che credeva molto nei due nuovi acquisti, che pur essendo arrivati a parametro zero, secondo me, avrebbero alzato e non poco il livello del centrocampo bianconero. Per una questione di caratteristiche, credo che sarà più facile per Ramsey prendere il posto di Khedira, garantendo sicuramente meno fisicità ma più tecnica e movimenti nella zona di rifinitura. Rabiot ha un cliente più difficile da scalzare, in quanto Matuidi, nonostante i limiti tecnici, si adegua perfettamente ai movimenti di Ronaldo.
Gennaro Sessa: Ramsey penso possa essere il centrocampista più decisivo, è l'unico che riesce ad abbinare tecnica, corsa e inserimenti. Credo che, non appena avrà acquisito una buona condizione, sarà difficilmente sostituibile.
Fede: Da quanto abbiamo visto ieri sembra Ramsey il giocatore che per primo si inserirà, anche perché è il sostituto di Khedira che avrà bisogno (o costretto) di uscire più spesso di Matuidi.
Riccardo Paggi: Se guardo i nomi dico Ramsey, più tecnico e forse più facile da inserire. Visti i problemi fisici del gallese mi aspettavo Rabiot, ma non ho capito esattamente quale sia il suo problema. Chiunque sia dei due deve farsi trovare pronto, tecnicamente e fisicamente.
Due brasiliani a presiedere le zone laterali del campo. Alex Sandro e Danilo: due calciatori in ripresa o vi aspettate ancora di più da entrambi?
Riccardo Manera: Molto bene Alex Sandro, altalenante Danilo. Il primo sembra finalmente tornare sui suoi livelli, dopo anni di partite da terzino bloccato si temeva potesse perdere le sue spiccate qualità offensive, in questo inizio di stagione invece dimostra di essere ancora un valore aggiunto di questa squadra. Per quanto riguarda Danilo, tolto l'esordio boom col Napoli, va ancora registrato poco ordine nelle due fasi, con molte scelte sbagliate. Mi aspetto qualcosa in più, nonostante sia un acclamato downgrade del suo predecessore.
Andrea Palmisciano: Nonostante a detta di molti abbia fatto male, io vedevo un Alex Sandro in condizione anche lo scorso anno. Quello che si imputa al brasiliano è forse lo scarso contributo offensivo, non tenendo in considerazione che la sua evoluzione lo ha portato ad essere un terzino più difensivo, ma che nelle giuste condizioni ha un gran piede anche per cercare di assistere le punte. Quest'anno ha iniziato ancora meglio, pregevole l'assist per il raddoppio bianconero di Matuidi. Danilo lo vedo parecchio indietro rispetto al suo compagno, nonostante abbia una più che buona gestione della palla, forse deve ancora trovare la migliore condizione, visto che è rimasto per molto tempo in panchina nelle stagioni precedenti.
Gennaro Sessa: Alex Sandro sembra già aver allontanato i fantasmi delle ultime due stagioni, si è dimostrato affidabile difensivamente e di gran supporto offensivamente (e penso possa ancora migliorare). Danilo, dopo un grande esordio, mi è sembrato un po' "spento", specie in alcune scelte offensive. Ma pur di non vedere De Sciglio, mi farei andar bene anche Marco Motta.
Fede: Mi aspetto di più da Danilo in concretezza ed intensità, AS12 sta facendo molto bene ma se migliorasse ancora non mi offenderei.
Riccardo Paggi: Alex Sandro tra i migliori in stagione per ora. Danilo invece è un telepass in difesa, non è che Guardiola non lo usasse manco il giovedì in allenamento perché gli stesse sulle scatole. Deve migliorare tanto e darsi una svegliata. Sandro, siccome abbiamo 3 terzini di cui due da adattare eventualmente a sinistra e Cuadrado adattato, spero non scoppi fisicamente.
I pronostici li sbaglia solo chi li fa: prima di Inter-Juve del 6 Ottobre la Juventus affronterà Verona, Brescia, Spal e la prima in casa dei gironi di Champions contro il Bayer Leverkusen. Quanti punti faremo?
Riccardo Manera: Credo 12 su 12. Sono tutte squadre nettamente inferiori, con difese quantomeno rivedibili. Fattore in più giocare 3 su 4 di queste gare in casa.
Andrea Palmisciano: L'obiettivo di Sarri, oltre quello di perseguire ovviamente la vittoria, sarà provare ad inserire gradualmente giocatori di maggior qualità all'interno dell'undici di partenza, mi aspetto molto da Dybala e Ramsey. Per quanto riguarda i risultati, mi aspetto 13 punti, contando anche il pareggio con i nerazzurri.
Gennaro Sessa: 12 / 12. Differenze di valori troppo elevate in tutte e quattro le sfide, e in Champions bisogna assolutamente vincere contro Bayer e Lokomotiv per non complicare un girone che può presentare insidie ma che dopo il pari di Madrid (specie per la prestazione) sembra più in discesa.
Fede: Trasmette entusiasmo questa Juve, quindi dico 12. Viva il Comandante Viva il BEL Comandante.
Riccardo Paggi: Mi auguro 12, tutte sfide abbordabilissime, naturalmente da non sottovalutare. Da temere solo la tenuta atletica con così tante partite ravvicinate, ma la Juve queste cose dovrebbe saperle superare agilmente, soprattutto se davanti hai delle provinciali e un Bayer apparso sottotono contro i russi.
💬 Commenti