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Per me Buffon dovrebbe, per me Buffon potrebbe…

Riflessione sull'ex capitano juventino

 

A cura di Marco Rogério

La mia opinione sulla questione è che nessuno di noi dovrebbe dire a qualcun altro cosa deve o non deve fare. E questo, per quanto mi riguarda, vale sempre. 
Mi dà molto fastidio quando qualcuno prova a impormi la sua visione della vita, pretendendo poi che mi comporti di conseguenza.

Nel caso specifico di Gigi Buffon, sono tra quelli che pensano che possa giocare ancora qualche anno. Magari due, magari tre. Forse pure quattro. Non importa. 
È vero, in Italia facciamo un po’ fatica a staccare, a lasciare “il posto”. Soprattutto quando questo posto è di un certo livello. Succede nella politica, succede nel calcio. È successo a Totti. Succede nel motociclismo con Valentino Rossi. 
Di per sé ogni storia è diversa. 
Buffon lascia la Juve e sente di poter fare ancora la differenza. In quello stesso periodo un portiere di nome Karius ne combina di tutti i colori in finale di Champions League. La Champions appunto. Buffon non si sente inferiore a tanti suoi competitors. Come dargli torto. Decide di continuare e sceglie di farlo a Parigi.

Parigi è un’esperienza di vita, oltre che professionale. Un’esperienza unica, dalla quale potrà imparare tanto. 
Per me è semplicemente lodevole. Inseguire un sogno. Non demordere. Credere ancora in se stessi. Sentirsi ancora giovane tra i giovani. Sono questi i valori dello sport, no? Ritirarsi solo perché è consuetudine dopo una certa età, non ha senso. 
Se il fisico regge, se la testa non molla, non ha senso. 
Ha senso quando ti trascini in campo. Allora sì.

Si è parlato anche dell’immagine, e del rischio che lui possa rovinarla con brutte prestazioni. Non accadrà. State tranquilli. Non accadrà.
A parte il fatto che l’immagine è sua e può farci tutto quel che vuole. 
Forse vi siete dimenticati una cosa: Buffon è Superman!
Se c’è una cosa su cui puoi fare affidamento nella vita o nel calcio, è proprio la consapevolezza che Gigi ha nei propri mezzi. Un professionista come lui, che è sempre stato a grandissimi livelli per 20 anni, sa perfettamente cosa può fare e cosa invece no. Sa perfettamente chi è stato e chi è. 
Se Buffon insegue ancora quella maledetta coppa è perché si sente ancora all’altezza. Non è un capriccio. Levatevelo dalla testa.
E noi, da juventini, dovremmo capirlo. E incoraggiarlo. Opinione mia personale.

Buffon si sente all’altezza di moltissimi suoi competitors europei, dicevamo. Forse, non riceverà l’offerta giusta per poter ambire ancora a quella coppa. Ne dubito.
Forse farà una scelta dolorosa per noi tifosi bianconeri, come andare al Napoli o all’Inter. Speriamo di no. 
Ma la vita e la carriera sono sue. E rimangono sue. È giusto che sia lui, solo lui, a decidere. 
E merita rispetto. Non tanto perché è stato un campionissimo, forse il portiere più forte della storia, ma perché è un uomo, e come ogni uomo merita rispetto.

Io da gran romantico, nostalgico e tifoso di calcio, lo vorrei vedere al Parma per un’ultima volta. Magari con la maglia di Superman.


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