Claudio Marchisio, il ragazzo dell’86 che ha realizzato il mio sogno
Tributo al principino
Claudio Marchisio per i tifosi della Juventus ha rappresentato un sacco di cose. È stato una bandiera, il “principino”, un centrocampista molto forte; un simbolo della B e della rinascita. Marchisio è stato tante cose, ma per me prima di tutto è stato il ragazzo dell’86 che è riuscito a giocare nella Juve, un coetaneo che ce l’ha fatta.
Chi da bambino non hai mai sognato di giocare nella propria squadra del cuore?
Marchisio nel 2006 compiva 20 anni e debuttava in prima squadra. È vero, era la Juve della B ed erano andati via alcuni grandi campioni. Poco importa, la sostanza era la stessa. Marchisio poteva essere tranquillamente un mio compagno di banco delle elementari, delle medie, eppure era arrivato a giocare in prima squadra con Alex, David, Gigi, Mauro e Pavel. Poteva essere un mio amico e in un certo senso lo è stato davvero. Quando vedi un ragazzo della tua età giocare insieme ai grandi, indirettamente inizi a sentirti grande anche tu. Ti responsabilizza e pensi: devo darmi da fare! Università, esami, ecc…
Dicevamo della B. Claudio ha vissuto il peggio, ha vissuto gli anni dei settimi posti, ma non ci ha mai delusi. Uno dei pochi a salvarsi in quel periodo così lontano dalle posizioni che contano. È proprio grazie a lui che partirà la nostra riscossa, la rinascita. Con i due gol al Milan, nello scontro diretto di ottobre, al primo anno di Conte.
All’80’ minuto eravamo ancora sullo 0-0. Poi, due gol bellissimi. Ero in pizzeria con due vecchi amici quella sera, uno juventino e l’altro milanista. La goduria non ve la racconto nemmeno. Avevamo battuto i campioni in carica, Ibrahimovic, Nesta e Thiago Silva, con una doppietta di Marchisio!
È proprio quell’istante che ha segnato l’inizio di questa nuova era calcistica: Juve campione d’Italia, una volta, due, tre… fino a 8, come il numero sulle sue spalle. Titolare prima nel 352 di Conte, poi nel 4312 di Allegri. Uno dei fantastici 4 di quel centrocampo che ci ha riportati in finale di Champions, 12 anni dopo.
Vidal di lui ha raccontato: “È una buona persona, un buon amico, che mi ha sempre aiutato in campo e mi ha spiegato le cose quando ne ho avuto bisogno”.
Marchisio è finito addirittura sulla copertina del videogioco FIFA13, insieme a Lionel Messi. Praticamente l’apoteosi per quelli della mia generazione. Il ragazzo dell’86 che ha realizzato il mio sogno.
In un’intervista una volta ha dichiarato: “Sono felice di essere una delle bandiere della Juventus, era il sogno che coltivavo fin da bambino, è stato un cammino incredibile. Sono orgoglioso io e lo è tutta la mia famiglia!”
Una bella storia, un sogno appunto. Nonostante le delusioni, nonostante l’infortunio e il maledetto ginocchio.
389 presenze, 37 gol, 7 scudetti, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe e 1 campionato di Serie B. Forse, quello a cui sono più affezionato. Perché avevamo entrambi 20 anni, perché insieme siamo diventati grandi.
È stato un onore vivere interamente la tua carriera.
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