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Radiofonia, leggende metropolitane e lo status della Juve di fine Gennaio
Prima di dare spazio ad una sorta di brevissima rassegna stampa due parole sulla partita di ieri:
- La Juventus inizia a stare meglio e, seppur con margini di miglioramento ancora evidenti e una continuità da ricercare e su cui insistere all'interno delle partite, lo spartito richiesto dall'allenatore sta iniziando ad entrare nelle corde dei calciatori, ad essere eseguito come richiesto. Per fare questo c'è il bisogno di una squadra che stia in salute e abbia nelle gambe (ma soprattutto nella testa) la voglia di comandare la partita e dominarla, la determinazione che serve per la riconquista immediata del pallone. Per una squadra che arriva da anni in cui le consegne erano altre, non era un processo facilissimo da apprendere. Ma soprattutto c'è bisogno della voglia di professionisti affermatissimi di rimettersi in gioco e di fare qualcosa di nuovo. L'incentivo in più per fare questo è che i benefici poi arrivano per tutti: si può fare gol in tante maniere, possono andare in gol tutti (come Bentancur ieri sera, era ora!) e divertirsi giocando a calcio che non è una cosa scontata e non è una cosa che passa in secondo piano per i calciatori: ricordiamoci prima di tutto che il calcio è pur sempre un gioco.
- Per arrivare a questo momento di brillantezza dopo qualche mese sicuramente complicato c'è bisogno di un centrocampo in grado di incidere di più a livello tecnico e fisico. Un giocatore che abbina entrambe le capacità è Rabiot. Oggetto misterioso fino ad un mese fa, ora è in grado di prendersi in mano il reparto in maniera principesca come ha fatto ieri sera contro la Roma. Se a quest'ultimo ci aggiungiamo la garra charrùa di Bentancur siamo a cavallo. Con una piccola postilla per Rodrigo: magari evitare di farsi espellere, di andare a protestare e prendersi giornate di squalifica potrebbe aiutare anche la tua giovane, brillante carriera!
- Un bel dilemma per la fase calda della stagione sarà la scelta del modulo. Meglio il rombo o il 4-3-3?
Fa bene Sarri a sperimentare entrambe le soluzioni per tenersele pronte quando le partite avranno un peso specifico maggiore. Da parte mia preferisco l'opzione 4-3-3 (non pesante!) perchè penso che sia un sistema di gioco in grado di sposarsi meglio con le caratteristiche della nostra rosa. Per fare questo c'è da preservare e proteggere ad ogni costo Douglas Costa dato che è il nostro unico esterno di livello.
E ora spazio ai commenti del giorno dopo, ringraziando l'apporto (mai banale!) di Radio Sportiva per queste perle che ci offre:
️ @Sabatini: Date a #Bernardeschi tutte le possibilità che ha avuto #Rabiot e poi vediamo. Bernardeschi è molto sacrificato in questa Juve e Rabiot faccio fatica a capire perché gli viene data così tanta fiducia a scapito di altri giocatori.
— Radio Sportiva (@RadioSportiva) January 23, 2020
Chi glielo dice a Sandro Sabatini che Bernardeschi è stato titolare fino allo sfinimento per due mesi dopo l'infortunio di Douglas Costa e che ha giocato ben 1017 minuti nella posizione di trequartista collezionando la bellezza di 0 gol e 0 assist?
️ @FBiasin: #Juve? Impressiona perché assomiglia sempre più a quella di #Allegri, quando a cavallo tra dicembre e gennaio faceva il cambio di marcia. Ieri ha dominato e si vede sempre di più l'impronta dell'allenatore, che sa quel che sta facendo.
— Radio Sportiva (@RadioSportiva) January 23, 2020
Un grande classico della nostra stampa, oltre ai motivi affettivi che legano i tesserati (o ex tesserati) a coloro che dovrebbero commentare con imparzialità, freddezza e professionalità le gesta di questi ultimi per vantaggio dei propri lettori, è l'esaltazione degli assenti. Non vale solo per Allegri (che di santi in paradiso ne ha tanti) ma anche per tanti allenatori e giocatori del nostro calcio che appena si ritrovano senza il posto in squadra o senza panchina vengono beatificati o giudicati dei martiri incompresi, come se le società che hanno preso certe decisioni fossero composte da emeriti imbecilli che hanno deciso di concludere un rapporto contrattuale per sfizio personale. Fondamentalmente da Giugno fino ad oggi funziona così: è di Sarri la Juve che perde malamente in Supercoppa contro la Lazio, è molto di Allegri quella che ha vinto ieri sera contro la Roma approdando alle semifinali di Coppa Italia.
C'è un piccolo particolare che cozza con la ricostruzione di Fabrizio Biasin: se per i primi anni è effettivamente vero che la Juventus spesso cambiava passo raggiungendo il top della forma dopo i mesi invernali (e i famigerati carichi di lavoro) nel corso della passata stagione la Juventus da Gennaio in poi crollò miseramente sia nei risultati (il girone di ritorno è stato misero e della passata Champions League penso che sia meglio non parlarne) che nella condizione atletica. Da non dimenticare la sconfitta a Bergamo contro l'Atalanta per 3-0 proprio ai Quarti di Finale di Coppa Italia.
Poster venduto in allegato con il quotidiano sportivo TuttoSport del Novembre 2018.
Chiudendo questo simpatico pezzo: fossi stato Ronaldo io avrei querelato per molto meno, anche considerando il fatto che per incredibile paradosso se Cristiano mantenesse le medie che ha attualmente potremmo affermare in tutta facilità che la passata stagione (quella giocata col gemello diverso) sia stata la sua peggiore, in termini realizzativi, da 10 anni a questa parte.
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