Le tante facce del tifoso juventino
Perché lo juventino sta vivendo il post Allegri come una psicosi
Nel corso della sua ultra centennale storia il cinema ha ampiamente abusato della psicosi come pretesto narrativo: la psicosi dello sdoppiamento di personalità (Psycho del maestro Hitchcock o Vestito per Uccidere del grande De Palma), magari nata per gelosia (Alta tensione, uno degli horror più truculenti che mi sia capitato di vedere), o ancora la psicosi da disturbo dissociativo di più identità (Split o The Ward del maestro John Carpenter). A distanza di soli dieci giorni dall’addio (esonero?) di Massimiliano Allegri ho trovato una nuova forma di psicosi, ancora non trasposta su grande schermo ma che potrebbe rivelarsi un grande espediente per una sceneggiatura: la psicosi da allenatore della Juventus.
Che il rapporto tra l’allenatore toscano e la Juventus fosse arrivato ad una naturale conclusione era noto da tempo, quello che molti addetti ai lavori hanno sottovalutato sono state le scorie lasciate da questi ultimi due anni che hanno contribuito a rendere tossico il dibattito calcistico e avidi di notizie i tifosi che oggi più che mai non vedono l’ora di dare un colpo di spugna al recente passato. Ma come si possono ottenere notizie sul prossimo allenatore quando tutti i media accreditati davano per certa la permanenza di Allegri?
Qui parte il cortocircuito emotivo che sta agitando milioni di tifosi da una settimana a questa parte: di chi fidarsi? Di Gianluca Di Marzio, certo della permanenza di Allegri e oggi altrettanto sicuro che il prossimo allenatore sarà Sarri (o forse Klopp, vediamo chi perderà le prossime finali europee, per scrupolo)?
Della Gazzetta dello Sport, che per bocca di Carlo Laudisa dava per assodato il rinnovo di Allegri e oggi non riesce a vedere oltre Sarri? Di Luca Momblano, penna di punta nel web juventino, giornalista di razza che non fa del calcio mercato un mestiere e proprio per questo più attendibile di tanti colleghi costretti a fornire notizie quotidiane per sfamare la bulimia dei tifosi juventini?
Se questo fosse un film il protagonista, un tifoso medio di media statura, passerebbe le giornate su un gruppo Telegram con oltre 1000 iscritti, chiedendo notizie con cadenza oraria, cambiando umore con uno spiffero, impazzendo per un tweet con tre emoji, tentando di decriptare qualsiasi accenno di notizia, decodificandolo come prova certa della veridicità delle proprie teorie. Perché in fondo il tifoso juventino in questo tormentato post Allegri è pro Sarri, pro Guardiola, pro Pochettino e persino pro Inzaghi, non ha bisogno di certezze perché ondivago per natura, è desideroso solo di cambiare. Tante personalità con un unico tratto comune: l’interesse per il bene della Juve.
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