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Ho scritto a Ronaldo

Scritto da Fabio Villani  | 

In un epoca nel quale ci siamo un po’ tutti incattiviti e non facciamo altro che prendercela con il tizio che ci frantuma le palle sul social, arrabbiarci sui tweet di un giornalista di Rai International per un tweet (non farò il nome in quanto il soggetto, per noi di LB, come ben sapete non esisteche male c'è a credere in un sogno di (quasi) mezza estate?

Che male c'è nel leggere una prima pagina di un quotidiano sportivo e prenderla per quello che fondamentalmente è, ovvero del sano cazzeggio? Soprattutto  in giorni come questi dove tra mondiali e mercato non puoi fare altro che pensare in grande.

Molto spesso non ci rendiamo conto che quando parliamo di calcio parliamo di un gioco. Un gioco che per noi che non viviamo da addetti ai lavori genera amore, passione, fede (al limite, purtroppo, dell'integralismo più sfrenato). Un gioco che però per noi fans dovrebbe prima di tutto avere sempre due componenti fondamentali: divertimento nel guardarlo e intrattenimento nel seguire le sue vicende.


Quando il buon Luca Momblano ha tirato fuori questa notizia la mia reazione è stata di ilarità e incredulità. 
Incredulità per la portata del nome (parliamo del miglior giocatore del mondo degli ultimi 3 anni), ilarità perchè la portata dell'operazione per quanto concerne l'impatto economico-finanziario sarebbe assolutamente qualcosa di mai visto nel calcio italiano.

Marca oggi segue questo filone sparando in prima pagina il titolone “La Juve van en serio a por CR7” con lo sguardo del fenomeno portoghese in occhiali da sole.

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Il mio sentimento è cambiato, dall'ilarità e incredulità è diventato euforia e gioia.

Perchè so che arriverà Ronaldo? Certo che no. Anzi sono pratiacamente certo che non arriverà.

Ma il punto non è questo: pensare anche solo un secondo all'idea che la stampa internazionale possa parlare di un eventuale approdo di uno dei più forti giocatori della storia di questo sport verso il club per il quale faccio il tifo da quando sono nato, club che 12 anni fa era tra la vita e la morte, che nell'estate 2012 si contendeva Berbatov con la Fiorentina e prendeva Bendtner al suo posto il 31 agosto di quello stesso anno…beh mi riempie il cuore di orgoglio e gioia.

Poco mi frega se arriverà o meno. Poco mi frega se quando firmerà il suo rinnovo col Real o approderà al Manchester United/PSG di turno mi prenderò qualche presa per il culo da parte dell'amico interista o milanista. Fa parte anche questo del gioco. Intrattenimento e sano cazzeggio.

Mi importa del fatto che oggi la Juve è credibile a tal punto che un noto quotidiano spagnolo non si fa problemi a mettere la faccia di uno dei propri eroi del loro campionato in occhiali griffati e il titolo “La Juve van en serio a por CR7”.
Se Ronaldo avrà anche solo scambiato tre parole con il suo agente (Jorge Mendes, lo stesso di Cancelo) riguardo al suo passaggio alla Juve…per noi dovrebbe essere già motivo di grande orgoglio. Soprattutto verso il desolante contesto in cui la Juve, da anni, opera.

Dunque ho smesso di litigare col vicino e prendermela col tizio che mi frantuma le palle sui social. Ieri notte ho preferito seguire la moda dell'estate: ho scritto a Ronaldo.

 

In un epoca nel quale ci siamo un po’ tutti incattiviti e non facciamo altro che prendercela con il tizio che ci frantuma le palle sul social, arrabbiarci sui tweet di un giornalista di Rai International per un tweet (non farò il nome in quanto il soggetto, per noi di LB, come ben sapete non esisteche male c'è a credere in un sogno di (quasi) mezza estate?

Che male c'è nel leggere una prima pagina di un quotidiano sportivo e prenderla per quello che fondamentalmente è, ovvero del sano cazzeggio? Soprattutto  in giorni come questi dove tra mondiali e mercato non puoi fare altro che pensare in grande.

Molto spesso non ci rendiamo conto che quando parliamo di calcio parliamo di un gioco. Un gioco che per noi che non viviamo da addetti ai lavori genera amore, passione, fede (al limite, purtroppo, dell'integralismo più sfrenato). Un gioco che però per noi fans dovrebbe prima di tutto avere sempre due componenti fondamentali: divertimento nel guardarlo e intrattenimento nel seguire le sue vicende.


Quando il buon Luca Momblano ha tirato fuori questa notizia la mia reazione è stata di ilarità e incredulità. 
Incredulità per la portata del nome (parliamo del miglior giocatore del mondo degli ultimi 3 anni), ilarità perchè la portata dell'operazione per quanto concerne l'impatto economico-finanziario sarebbe assolutamente qualcosa di mai visto nel calcio italiano.

Marca oggi segue questo filone sparando in prima pagina il titolone “La Juve van en serio a por CR7” con lo sguardo del fenomeno portoghese in occhiali da sole.

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Il mio sentimento è cambiato, dall'ilarità e incredulità è diventato euforia e gioia.

Perchè so che arriverà Ronaldo? Certo che no. Anzi sono pratiacamente certo che non arriverà.

Ma il punto non è questo: pensare anche solo un secondo all'idea che la stampa internazionale possa parlare di un eventuale approdo di uno dei più forti giocatori della storia di questo sport verso il club per il quale faccio il tifo da quando sono nato, club che 12 anni fa era tra la vita e la morte, che nell'estate 2012 si contendeva Berbatov con la Fiorentina e prendeva Bendtner al suo posto il 31 agosto di quello stesso anno…beh mi riempie il cuore di orgoglio e gioia.

Poco mi frega se arriverà o meno. Poco mi frega se quando firmerà il suo rinnovo col Real o approderà al Manchester United/PSG di turno mi prenderò qualche presa per il culo da parte dell'amico interista o milanista. Fa parte anche questo del gioco. Intrattenimento e sano cazzeggio.

Mi importa del fatto che oggi la Juve è credibile a tal punto che un noto quotidiano spagnolo non si fa problemi a mettere la faccia di uno dei propri eroi del loro campionato in occhiali griffati e il titolo “La Juve van en serio a por CR7”.
Se Ronaldo avrà anche solo scambiato tre parole con il suo agente (Jorge Mendes, lo stesso di Cancelo) riguardo al suo passaggio alla Juve…per noi dovrebbe essere già motivo di grande orgoglio. Soprattutto verso il desolante contesto in cui la Juve, da anni, opera.

Dunque ho smesso di litigare col vicino e prendermela col tizio che mi frantuma le palle sui social. Ieri notte ho preferito seguire la moda dell'estate: ho scritto a Ronaldo.

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