Cosa ci lascia Fiorentina-Juventus
Un punto e poco altro?
- Un punto in classifica, guadagnato visto come si è messo l'incontro. La Fiorentina ai punti meritava sicuramente di più rispetto alla maldestra e impacciata Juventus vista questo pomeriggio al Franchi. Volendo fare i risultatisti, 7 punti su 9 dopo due trasferte (Parma e Firenze) e il big match contro il Napoli sono un bottino tutto sommato soddisfacente per una squadra ad inizio ciclo con il nuovo allenatore che storicamente ha delle partenze lente.
- Un problema molto importante, quello legato all'infortunio di Douglas Costa. Giocatore che in questo momento ha rappresentato un vero e proprio punto riferimento per la manovra offensiva juventina. Non è un caso che dopo soli 8 minuti il piano-partita sia radicalmente cambiato. In peggio. E adesso? Insistere sul 4-3-3 con un ballottaggio tra Cuadrado e Bernardeschi? Provare nuove soluzioni a centrocampo? Atletico-Juventus sarà stimolante soprattutto nelle scelte che vedremo.
- Il pensiero che Gonzalo Higuain in questo tipo di partite, più fisiche del dovuto, fa ancora molta fatica. Al Wanda Metropolitano se fossi in Sarri non lo schiererei provando a stuzzicare nell'orgoglio Paulo Dybala. Un calciatore che prima o poi, ora che il mercato è finito e non è più una scusa, dovrà tornare a rendere.
- Una prestazione più convincente da parte di De Ligt, molto più in partita, molto più cattivo rispetto alla prima uscita contro il Napoli. Non era facile.
- La semplice considerazione che il calcio delle nazionali in questo periodo dell'anno, che spezzetta il campionato in più fasi, è semplicemente controproducente e dannoso: per i club, per il pubblico, per i calciatori.
Diamo alle nazionali il giusto spazio in un singolo periodo dell'anno, il giusto periodo di tempo ai commissari tecnici di lavorare con i calciatori (facciamo in estate?) e lasciamo lavorare i club in santa pace per il resto della stagione. Ne guadagnerebbero tutti.
- Ultimo appunto: pretendere tutto e subito senza aspettarsi dei passi falsi (che sono normali se non addirittura salutari) è da irrazionali. Pretendere tutto e subito facendo stupidi paragoni con la gestione precedente (su cui possiamo basare una valutazione oggettiva dopo 5 anni e non dopo solo 3 giornate di campionato), con tutte le complicazioni che ci sono state tra le condizoini di salute di Sarri, il mercato quanto mai confuso e confusionario e la sosta forzata che non ha permesso a Sarri di stare a contatto coi suoi giocatori migliori per giorni (molti gli ha rivisti soltanto giovedì sera) è da perfetti idioti che di buona fede non ne hanno mai avuta e probabilmente non ne avranno mai.
Era perfettamente pronosticabile che si sarebbe arrivati ad una situazione simile,dato che giornalmente molti dei giornalis....amici dell'ex allenatore non mancano di far sentire il loro immenso dolore da Maggio ma fa sorridere che siano arrivati così presto (addirittura in molti avevano iniziato a dare giudizi sommari dopo le amichevoli in Asia!).
Detto questo il tempo è galantuomo, sempre. Basta avere la memoria giusta e ricordarsi di chi specula e di chi cerca di parlare in modo più o meno costruttivo.
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