Che tipo di partita sarà contro il PSV?
Stasera all’Allianz Stadium arriva la squadra di Peter Bosz
L’attesa finalmente è finita. Due anni dopo l’ultima volta la Juventus, l’Allianz Stadium ed in generale tutto il popolo bianconero potranno tornare a sentire la tanto desiderata musica della Champions League, potranno tornare a vivere una notte europea. Da quel 2 novembre 2022 (giorno in cui i bianconeri persero 2-1 in casa contro il PSG di Messi, Neymar e Mbappe) son cambiati tanti giocatori, praticamente tutta la dirigenza ed anche la guida tecnica. Questo dovrebbe bastare a comprendere a pieno la rivoluzione in cui si trova la Juventus. Il campionato era iniziato bene: due vittorie entrambe per 3-0 contro Como ed Hellas Verona e poi due 0-0 consecutivi contro Roma ed Empoli che hanno già lasciato spazio a primi malumori da social e prime critiche da parte di giornalisti ed opinionisti che non hanno a cuore la Juventus, ma semplicemente alcuni tesserati che ora non fanno più parte della Vecchia Signora.
Ma come ha specificato anche Thiago Motta in conferenza stampa nella giornata di ieri, la gara con l’Empoli è un capitolo che fa parte del passato, bisogna prendere ciò che non ha funzionato e lavorarci in ottica futura, ma ora il focus dev’essere interamente sul PSV e sull’esordio nella nuovissima Champions League. I bianconeri contro Roma ed Empoli hanno dimostrato di patire il blocco basso e di non riuscire a creare molto contro squadre che si difendono in questo modo. Per loro fortuna gli olandesi non sposano questa filosofia, anzi. Il PSV di Peter Bosz, ex allenatore anche di Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen tra le altre, è una squadra che gioca a viso aperto, che verticalizza tantissimo e soprattutto pericolosa dai calci piazzati. Oliver Boscagli, centrale francese molto promettente che negli anni è stato frenato da molti infortuni, gioca da play arretrato e Joey Veerman, oltre ad essere bravo anche lui con le verticalizzazioni, lo scorso anno è stato il giocatore che in Eredivisie ha creato il maggior numero di potenziali occasioni. Già nelle sue passate esperienze Bosz si è sempre contraddistinto per un centrocampo composto da tanti giocatori bravi a creare con il pallone tra i piedi (pensiamo a Klaassen e Ziyech all’Ajax per esempio) e questa sera probabilmente vedremo una linea formata da Veerman, Til e Tillman. Inoltre attendiamoci anche un pressing asfissiante a causa della sua regola dei cinque secondi: il tempo entro il quale la squadra deve cercare di tornare in possesso del pallone. Con lui terzini ed ali s’invertono e tagliano il campo, difficilmente si sovrappongono: Richard Ledezma e Matteo Dams stanno attraversando un grandissimo periodo di forma e più che terzini classici interpretano il ruolo come vere e proprie ali. Non sono da sottovalutare, però, nemmeno gli esterni con Bakayoko e Noa Lang che rappresenteranno delle vere e proprie spine nel fianco per la difesa bianconera. Come descrivere il PSV Eindhoven? Una squadra giovane ed elettrizzante.
Capitolo probabili formazioni potremmo vedere qualche grande differenza nella Juventus. Sempre 4-2-3-1 sulla carta con il ritorno di Di Gregorio tra i pali e la difesa dovrebbe essere la stessa di Empoli, quindi Kalulu, Gatti, Bremer e Cambiaso. Sulla mediana è intoccabile Locatelli, ma al suo fianco potrebbe esserci Weston McKennie, attualmente in vantaggio nel ballottaggio con Khephren Thuram. Sulla trequarti spazio a Nico Gonzalez e Teun Koopmeiners con al loro fianco uno tra Kenan Yildiz e Timothy Weah, ma proprio l’americano sembra favorito per la maglia da titolare. In attacco, intoccabile, Dusan Vlahovic.
Sarà un esordio europeo radicalmente differente dalle ultime due partite della Juventus, ma non solo per una questione di palcoscenico, bensì anche per le caratteristiche degli avversari. Manca sempre meno e poi comincerà la nuova avventura europea dei bianconeri, fatta come sempre di sogni e di speranze.
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