Questione di fiducia
Riceviamo e pubblichiamo
"Chi ha costruito tutto questo? Tony, ecco chi! E di chi mi fido? Di me! Di chi cazzo ti puoi fidare? Di nessuno, ecco di chi. Andate tutti al diavolo, io non ho bisogno di nessuno, non mi serve lui [Manny], non mi serve
lei [Elvira]. Che vadano a fanculo, non ho bisogno di nessuno".
Nel 1983 il regista Brian De Palma faceva riscoprire al pubblico il film Cult Scarface con un grandissimo Al Pacino nei panni di Tony Montana, nella sua ascesa e declino nel mondo della malavità statunitense (in
ginocchio sui ceci se non l'avete visto!).
Ad un certo punto il nostro Tony, in pieno delirio d'onnipotenza, si lasciava andare ad uno sfogo furioso contro l'amico Manny e la moglie Elvira, atto a ribadire che poteva avere fiducia solo in se stesso dopo il
sogno americano da lui raggiunto.
Ed è proprio così che mi immagino il nostro presidente Andrea Agnelli.
Sembra passato un secolo dalla sua presentazione come nuovo presidente della Juventus, dove si intravedeva un ragazzo pieno di voglia di rivalsa come noi tifosi e pronto a portare in alto la nostra
squadra dall'alto del suo cognome ricco di tradizione bianconera.
Quello che traspare oggi, agli occhi dei più, è la figura di un presidente rancoroso e spesso assente, che non si fida di nessuno ed utilizza la Juventus come strumento per allontanare le persone a lui poco
congeniali.
L'annuncio mediatico del ritorno di Massimiliano Allegri con hastag e post social discutibili e divisivi, la gestione mediatica dell'addio a Dybala, la mancanza di fiducia verso il suo consigliere "di campo" Pavel
Nedved e nel proseguire verso la "linea-giovani" annunciata dal DG Cherubini sono alcuni tra gli esempi di quest'accentramento di potere e relativa mancanza di fiducia verso gli altri collaboratori.
I fischi allo Stadium sono la naturale conseguenza dell'esasperazione di tale situazione. I tifosi hanno bisogno di poter avere fiducia nella loro squadra e nel loro presidente.
Andrea Agnelli deve imparare ad avere nuovamente fiducia nei suoi collaboratori ed in coloro che respirano calcio.
Un vero leader è quello che antepone sempre il NOI all'IO ed in mancanza di determinati fattori, il campo parlerà sempre e non ci risparmierà nulla.
Perchè alla fine, è tutta una questione di fiducia.
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