Derby d'Italia: la conferenza stampa
Sarri ai microfoni prima dell'importantissima sfida per la meta della classifica
Ci siamo: dopo un mese e mezzo circa di saldo comando dell'Inter nella classifica di Serie A, domani 6 ottobre si deciderà chi tra i milanesi e i bianconeri debba mantenere la meta durante la pausa dedicata alle nazionali.
Primo dubbio riguardante la formazione: chi vedrà il campo tra Dybala e Higuain? "C'è da decidere. Poi una volta deciso è giusto che se uno sta facendo bene e sta fuori sia anche arrabbiato. Lo ritengo un aspetto positivo, non negativo. Vediamo l'ultimo allenamento e poi decidiamo, questo fa parte del mio lavoro. Non devo preoccuparmi delle reazioni dei giocatori. Ci sono quelle che a livello mediatico possono fare audience, ma a mio modo di vedere sono positive."
Sarri non vuole parlare di favoriti:"questo nella singola partita penso non si possa dire. Troviamo una squadra forte, in un buon momento di salute che ha dimostrato anche nell'ultima partita, perché ha fatto una grande partita. Nella partita singola non si può parlare di favoriti, sono due grandi squadre e io vedo solo l'aspetto positivo di giocare una partita così. Sono felice di andare in un grande stadio a giocare una partita che sarà seguita da tutto il mondo."
I pensieri del mister sui nerazzurri:"è una squadra forte, solida, che quando prende in mano la partita è pericolosa e quando non ce l'ha in mano difende bene e sa essere pericolosa in ripartenza. È una squadra forte contro cui sarà difficilissimo giocare. È una squadra pericolosissima. Ho visto un'Inter forte, sinceramente."
Domanda su Antonio Conte, ex allenatore della Juventus:"io non riesco a pensare che gioco contro Conte, io vedo Juve contro Inter. Lui è un grande allenatore, l'hanno dimostrato i risultati ottenuti anche con club diversi e ambienti diversi. E' un allenatore tra i più importanti del mondo e lo sta dimostrando anche ora. Se poi voi vedete Sarri contro Conte io non riesco a capirvi. Domani è una partita bellissima, che è Inter-Juventus."
Molto presto per pensare ad una lotta scudetto:"penso un numero vicino allo zero. Ci sono ancora 31 partita da giocare, quindi parlare di lotta scudetto... Tre o quattro anni fa quando la Juve era a 10-11 punti dalla prima che mi pare fosse l'Inter, mi chiesero la favorita e io dissi Juventus. I giornalisti ridevano e poi vinse la Juve. In questo momento conta poco, ora penso sia importante anche per loro confermare la crescita che sta avendo la squadra e mostrare la capacità di giocare grandi partite e di saper uscire da San Siro con una buona prestazione. Poi se con 93 punti in palio si pensa di sistemare una classifica a inizio ottobre penso sia un errore grossolano."
Prova di maturità per i giocatori juventini:"questa è una squadra che ha vinto e che è matura l'ha già dimostrato negli ultimi anni. Quest'anno abbiamo cambiato qualche giocatore, modo di giocare, dobbiamo fronteggiare avversari più forti, probabilmente, rispetto agli anni scorsi. Noi dobbiamo confermare i passi in avanti che stiamo facendo verso un certo tipo di calcio, se alziamo il livello delle prestazioni molto probabilmente i risultati arriveranno più facilmente. In questo momento dobbiamo essere molto concentrati sulle prestazioni."
Miglioramenti registrati rispetto alla sfida col Verona:"nelle partite ci sono sensazioni e poi numeri. Sono più alte sia la linea di recupero palla che quella di tocco medio del pallone, quindi i numeri mi dicono che stiamo facendo qualcosa di meglio o comunque diverso."
Un giudizio su Bernardeschi, fresco di gol in Champions League:"io ne ho parlato anche con Federico. Ho fatto fatica a provarlo nel ruolo che ritengo per lui più adatto. Penso che quello che ha fatto contro il Bayer sia un ruolo a lui adatto. Poi ha fatto bene e l'ho visto in crescita, ma l'avevo visto anche in allenamento. Se poi domani giocherà o no preferirei lo sapesse da me, dalle mie parole, e non da un giornale. Questa è una forma di rispetto che mi sembra obbligatoria nei confronti di tutti i giocatori."
La qualità alla base della sfida:"noi dobbiamo concentrarci sulla prestazione e ognuno di noi la prestazione la valuta in base al calcio che sa giocare. Noi cercheremo di andare lì a giocare. Si parla sempre di determinazione, fame, voglia, ma io queste le ritengo qualità insite nei professionisti. Quindi alla fine conta la qualità, quindi noi dobbiamo andare lì a imporre il nostro calcio. Poi la partita ci dirà se è possibile o no, e poi se sapremo adattarci ad altre situazioni che a volte si verificano in campo."
Su quali elementi si valuta un buon allenatore:"a me piacciono molto le squadre caratterizzate fortemente e che hanno un modo di giocare preciso. Poi va bene tutto e sappiamo tutti che noi decidiamo cento cose diverse al giorno e quindi molto probabilmente diverse le sbagliamo tutti i giorni. Quindi avere la capacità di fare pochi errori è una grossa capacità."
Cosa occorre per abbattere la difesa dell'Inter? "E' conveniente avere un attaccante che sta bene mentalmente e fisicamente, poi ognuno gioca in base alle nostre caratteristiche. In ogni caso avremo a che fare con una difesa solida, i numeri dicono che è la più forte del campionato. Per qualità dei difensori e anche perché la squadra difende in maniera giusta. Non dipende solo dai suoi tre difensori, che stanno facendo bene, ma perché l'Inter sa difendere da squadra. Vediamo chi sta meglio e come attaccarli, ma non sarà semplice."
Tuttavia, mister Sarri tiene i piedi saldamente a terra:"se una classifica a ottobre ci crea un impatto psicologico vuol dire che psicologicamente non siamo pronti a grandi cose."
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