Max, adesso "zitti e lavorare" ma davvero.
È arrivato il momento di lasciare da parte le chiacchiere.
Quante volte durante le ultime due stagioni della Juventus, sia dopo una vittoria per tenere il profilo basso che dopo una sconfitta per alzare un muro abbiamo sentito pronunciare la frase "Dobbiamo stare zitti e lavorare" da Max Allegri? E quante volte davvero chi l'ha pronunciata poi l'ha applicata? Esatto, poche, o addirittura mai. Importante sarà nella stagione oramai alle porte dare davvero priorità al lavoro e non alle chiacchiere, per tornare a dare il prima possibile una parvenza di Juventus, quella vera, che lavorando duramente e correttamente sia dentro che fuori dal campo ha costruito la sua storia fatta di successi.
Lavoro è anche la parola d'ordine di Cristiano Giuntoli, neo direttore bianconero, che ha basato la sua carriera sull'impegno quotidiano e la cura dei dettagli, dai quali secondo chi lo conosce bene, è ossessionato poiché ne riconosce la chiave del successo. Sarà questo il compito fondamentale del dirigente toscano, non tanto l'acquisto e la valutazione tecnica dei calciatori da comprare, ma bensì gestire la quotidianità in maniera ottimale, curando tutti i piccoli dettagli al meglio e restituendo un'etica del lavoro a Madama che come abbiamo detto, ha fatto sempre parte della sua storia.
Ma torniamo brevemente al tecnico 6 volte campione d'Italia, che evidentemente durante la prossima stagione avrà, complice una struttura più organizzata e delineata, la pressione ancora più grande di dimostrare che questo secondo ciclo allegriano in quel di Torino non sia etichettabile come fallimento. A quanto ce lo racconta chi ben lo conosce, Allegri ha voglia di prendersi una rivincita e dimostrare di poter vincere questa sfida; il punto è, quale sfida? Quella di tornare a vincere con la Juventus? Bene, lo speriamo tutti, ma se la sfida che l'ex Milan avesse in testa fosse quella di dimostrare che la sua visione di calcio sia quella vincente e di conseguenza se ne infischiasse delle condizioni che questa Juventus gli mette a disposizione sarebbe un gioco al massacro e lo sarebbe ancora una volta sulla pelle della squadra piu amata d'Italia. Allegri deve avere quindi dei diktat chiari, di cui il primo il parlare solo quando è necessario, non intimando agli altri di non farlo e non facendo comizi lui durante le sue conferenze. È arrivato il momento, anche per il bene del livornese di restituirgli il ruolo anche mediatico di "semplice" allenatore, da quale deve comportarsi per tornare a conseguire successi.
Tornare a vincere non è mai utopia quando sei Juventus, per questo le parole riguardo una difficoltà nel farlo quest'anno non sono andate giù alla Proprietà Elkann; adesso le condizioni per lavorare meglio ci sono, sono definitivamente esaurite le scusanti e la speranza è che i "piccoli passettini" che tanto il tecnico ama citare, possano condurre i bianconeri a nuovi trionfi e non ad un baratro sempre più buio.
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