Cosa resterà di questo Dinamo Kiev-Juventus?
Prestazione convincente per una Juve in costruzione
- Anzitutto la gioia di poter ancora assistere ad una partita di calcio con il pubblico, seppur distanziato e limitato, rimane sempre impagabile. Soprattutto in una partita di Champions League. La mia speranza più profonda è di poter tornare a provare la stessa ebbrezza in uno stadio italiano il prima possibile.
- Sembrerà scontato dirlo ma questi tre punti sono di fondamentale importanza: questa Champions anche durante la fase ai gironi non è come le altre. I tempi sono incredibilmente ristretti: ci aspettano altre due partite in due settimane, poi una sosta, poi lo sprint finale del girone con altre tre partite in tre settimane. Era imporante partire bene e farlo nella trasferta più complessa (Barcellona escluso) del nostro gruppo. Con una prestazione solida anche dal punto di vista fisico contro una squadra che sulle gambe ha già una decina di partite in più di noi.
- Un ritrovato equilibrio dopo le trasferte di Roma e Crotone in cui ad ogni ripartenza avversaria c'è sempre stato il rischio concreto di prendere gol. Ho trovato, da grande non-estimatore del calciatore, molto convincente la prova di Danilo e la coppia centrale Bonucci-Demiral. Il turco è sempre più gladiatoresco, dovrebbe però limitare le entrate troppo irruente.
- Non ho trovato convincente la prova della coppia di centrocampisti proposta da Pirlo: contro una squadra che preferiva giocare bassa e aspettare la manovra avversaria Bentancur e Rabiot solo a tratti hanno dato la fluidità che serviva. L'assenza di un rifinitore come Dybala si è fatta sentire soprattutto nel primo tempo ed è un'attenuante sicuramente valida ma Rodrigo puo' e deve fare meglio: da lui è lecito aspettarsi il definitivo salto di qualità al quarto anno di Juventus: più verticalità, meno gialli stupidi, più capacità di inserirsi. La Juventus di stasera ha badato più al sodo, giustamente, ma quando il livello si alzerà credo che sarà importante avere a disposizione la migliore versione di Arthur nel ruolo di vero e proprio cervello della squadra.
- Il dinamismo di Federico Chiesa: non importa se gioca bene o gioca male. Chiesa fa accadere le cose, è e sarà sempre una spina nel fianco degli avversari. Alla Juve serviva troppo un giocatore così.
- Alvaro Morata, ovvero la versione spagnola di Zibì Boniek. Colui che le sfide europee le porta nel sangue.
In assenza di Cristiano Ronaldo puo' permettersi di fare e disfare, con il portoghese la convivenza sarà molto più complessa andando ad occupare spesso gli stessi spazi. Ma un giocatore che ha questo feeling con il gol nelle partite che contano nella massima competizione europea per club, in una squadra che storicamente in Champions ha steccato diverse volte...è naturale tenerselo stretto.
- Infine una ritrovata "normalità" con lo schieramento proposto da Pirlo oggi: nulla in contrario agli esordi degli Under 23 (anzi è una politica interessante che spero abbia un futuro) ma considerando i tempi ristretti di una stagione anomala, una preparazione del tutto raffazzonata con una sola amichevole disputata col Novara, c'è poco tempo per sperimentare in partite europee. Oggi era più importante essere concreti.
Interessante l'inserimento di Federico Chiesa a sinistra con il conseguenziale re-inserimento di Cuadrado a destra. Il colombiano, giocatore sottovalutato come pochi, ha fatto una prova eccezionale in entrambe le fasi di gioco.
Insomma complessivamente bene, una bella vittoria. Ma sarà tutto da valutare l'impatto che avranno le due vere star di questa squadra nel loro effettivo ritorno.
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