ESCLUSIVA LB: Giuseppe Pastore a ruota libera su Allegri, Chiellini e tanto calcio!
Le parole di Giuseppe su tanti temi interessanti.
Come sempre molto riduttivo dover fare una presentazione dei nostri ospiti in poche righe, ai tanti fruitori di Twitter Giuseppe sarà noto come l'uomo delle statistiche insolite ma è molto di più; amante dello sport e del cinema in tutte le loro sfaccettature, Giuseppe è un giornalista e scrittore ed ha collaborato/collabora con Sky Sport, Gazzetta, Ultimo uomo e Cronache di spogliatoio giusto per citare qualcosa. Un database calcistico.
- Allora, conosciamo tutti la tua passione sfrenata per il mondo del calcio e la tua memoria incredibile in proposito, ma se potessi scegliere di eliminare una partita della storia del calcio dalla tua memoria, quale sarebbe? “Sicuramente la partita che vorrei eliminare dalla mia memoria è una partita della nazionale, potrei dirti Italia Francia di euro 2000 ma ti dico Italia Svezia del 2017 che è stata davvero una specie di funerale sportivo di massa con 70000 persone a San Siro; una serata bruttissima sotto tanti aspetti, anche da parte di un pubblico piuttosto incivile, di una gara sconfortante e di un evento storico anche se in negativo del nostro calcio.”
- Tema che mi appassiona, credi che la comunicazione di allenatori come Allegri e Mourinho sia diventata controproducente per le loro squadre e i loro tifosi? “La risposta è complessa, penso che Allegri e Mourinho abbiano un modo di comunicare simile solo all'apparenza; Allegri si è ormai messo da tempo in contrapposizione con la massa, con gran parte dell'opinione pubblica juventina ma non solo, sostenendo tesi coraggiose volte sempre a semplificare e sminuire il ruolo dell'allenatore (cosa che lui è, gesto quindi anche autolesionistico) lo fa secondo me anche perché un po' gli piace recitare la parte di quello che va contro i teorici, i grandi strateghi e i grandi pensatori della panchina; il suo calcio non è certo brillante ma questo credo che lui non lo abbia mai perseguito. Insomma gli piace fare il Bastian Contrario.”
- Andiamo sul piano tecnico, il calciatore più "bello" calcisticamente che tu ricordi? Non per forza il più forte, ma quello che ricordi con più piacere giocare a calcio. “Il calciatore più bello che io ricordi, quantomeno dal vivo, è Andres Iniesta (non il più forte che per me è Messi) ma lo spagnolo è il più appagante dal punto di vista estetico, gli ho visto fare delle giocate nel breve incredibili ma anche partite intere condotte con una classe e una maestria che ho visto solo a Modric che inserisco al secondo posto. Al terzo inserisco Dennis Bergkamp anche se dell'olandese ho visto meno gare dei due citati prima.”
- Sulla Vecchia signora, se dovessi scegliere un'icona della Juventus degli ultimi venti anni (escluso ADP) da osservatore esterno, chi sarebbe? "Del Piero a parte il giocatore più simbolico degli ultimi venti anni juventini per me è Giorgio Chiellini, non solo per le presenze, le vittorie e la fascia di capitano, ma perché più di altri rappresenta la migliore Juve, quella con una tradizione e un DNA molto chiaro di calcio italiano che Chiellini ha sempre difeso, forse anche in maniera eccessiva quando c'era la spinta per una Juventus più moderna ed europea, il centrale spesso faceva interviste difendendo l'arte di non prendere gol ecc.
Però aldilà del suo stile di gioco è un calciatore che ha incarnato i valori della Juventus in maniera spontanea senza mai dover fingere per ingraziarsi i tifosi, un leader naturale che lo è sempre stato."
- Chi è per te attualmente il giornalista sportivo migliore su piazza? Da chi hai preso spunto all'inizio della tua carriera? “Come miglior giornalista su piazza scelgo Paolo Condò perché rimane uno dei migliori scrittori di sport e di calcio in circolazione, soprattutto perché lo fa in maniera chiara senza autocelebrarsi e senza provare il brivido della complessità del suo linguaggio che a volte diventa respingente; è uno chiaro che prende posizioni pur non essendo mai sguaiato o polemico. È un punto a cui tendere da parte di tutti, anche se ha superato i 60 anni, rimane il più lucido ed obiettivo.”
- Come chiosa finale, tralasciando i soliti grandi nomi, qual è l'allenatore che più reputi innovativo nel calcio moderno? In Italia e non.
- “Ti direi De Zerbi, molto banale ma non ti avrei risposto così un anno fa, ma quello che ha fatto al Brighton quest'anno è stato straordinario, ha preso una squadra che veniva da una fortissima impronta tecnica precendente ovvero quella di Potter e l'ha migliorata, portandola in Europa e sulla bocca di tutti gli analisti del mondo. Ha dimostrato di stare benissimo in Premier League che è il suo posto ideale per il suo pensiero di calcio; manca ancora la prova regina cioè vincere, se possibile con una squadra italiana, chissà se l'avrà mai. Però le idee di De Zerbi sono sicuramente tra le migliori novità anche a livello internazionale degli ultimi anni.”
Grazie ancora a Giuseppe Pastore per il suo tempo e la sua disponibilità.
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