C’eravamo tanto amati
Sarri alla prova più difficile: l'empatia
Maurizio Sarri molto probabilmente sabato sera sarà in panchina.
Questa già per sè è una notizia in mezzo a tante fake news: doveva arrivare Guardiola? O tornare Allegri? Il finto-audio di Alciato.
A dispetto della malattia lui sabato sera vuole esserci, perché per lui non può essere una partita normale.
In primis sarebbe il suo battesimo nello Juventus stadium e cosa più importante sarebbe la prima volta contro la sua grande amata ex squadra.
È importantissimo e sarebbe molto bello vederlo su quella panchina sabato sera per iniziare a creare quellʼempatia tra squadra, allenatore e tifosi che sicuramente aiuta a raggiungere grandi risultati e ad avere un ambiente più che sereno e compatto. Ritengo inoltre che la lontananza di queste settimane di Sarri dai campi di allenamento e di gioco abbia un poʼ penalizzato la squadra dato che sappiamo essere un allenatore molto metodico nei suoi schemi, quasi maniacale, il cosiddètto e spesso usato a vanvera, allenatore di campo.
Lui deve essere su quel campo, per la squadra, per vedere e prevedere i cambi, ovvio che dal prato si ha una percezione diversa della stanchezza e della lucidità o meno di alcuni calciatori e per i tifosi, contro la rivale principale degli ultimi scudetti che viene a Torino con tante speranze e con un allenatore poco amato.
Da una parte è fortunato Sarri, ha subito la possibilità di farsi volere bene da un pubblico che per buona parte è ancora freddo e scettico nei suoi confronti. Diciamocela tutta, se batti il Napoli in casa tua allo juventino inizi a stare più che simpatico.
Inoltre Martusciello è sicuramente molto bravo e professionale, pure in giacca e cravatta. Ma noi vogliamo vedere Maurizio, in tuta, col filtro della sigaretta in bocca battere il SUO Napoli allo Stadium.
Con lʼaugurio di vedersi sabato sera in ottima forma, che è la cosa più importante.
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