Lista Champions Juventus: un'analisi approfondita
Tra motivazioni tecniche e mercato
Mai come quest’anno, l’attesa della pubblicazione della lista dei giocatori arruolabili per la fase a gironi della Uefa Champions League è stata lunga e snervante, attesa in modo quasi ansioso da migliaia di tifosi, forse perché un po' tutti consci del fatto che, almeno 3 grandi giocatori, sarebbero stati esclusi.
Infine, i tre esclusi sono stati Giorgio Chiellini, Mario Mandzukic ed Emre Can.
Per il capitano bianconero, ovviamente, si tratta di un’esclusione dovuta al brutto infortunio rimediato in allenamento, che lo costringerà a restare fuori per almeno 6 mesi. Questo, ha forse condizionato non solo le scelte per la lista, ma anche qualche trattativa di mercato che, forse, si sarebbe potuta concretizzare gli ultimi giorni; Daniele Rugani, infatti, è stato più volte accostato ad altre squadre, sia estere che italiane, motivo che aveva portato Sarri e il suo vice Martusciello, a lasciarlo fuori dalla lista dei convocati per la trasferta di Parma. L’infortunio di Giorgio ha sicuramente cambiato tutti gli scenari che riguardavano il difensore ex Empoli.
L’esclusione di Mario Mandzukic è sicuramente quella che desta meno stupore, visto che l’attaccante croato, autentico baluardo della formazione tipo di Max Allegri, ha fin da subito palesato enormi difficoltà ad integrarsi con i principi di gioco della nuova guida tecnica. A discapito di quello che si possa pensare, infatti, l’esclusione del centravanti ex Atletico Madrid e Bayern Monaco, non è, a mio modo di vedere, dovuta esclusivamente a motivi concernenti il mercato; in questa sessione, abbiamo visto come, la juventus, abbia provato a fare cassa con parecchi giocatori, e restando per adesso nel reparto attaccanti, anche Paulo Dybala e Gonzalo Higuain sono stati coinvolti in parecchie trattative di mercato ma, la differenza, l’ha giocata sicuramente il gradimento tecnico tattico. Il nuovo allenatore bianconero predilige un giocatore diverso come riferimento centrale, e in tal senso sono interessanti le parole di Martusciello durante la conferenza post Juventus Napoli, dove viene giustamente elogiata la grandissima prestazione di Gonzalo Higuain e gli viene posta una domanda a proposito del numero 10 argentino: ”Dybala può fare quello che fa Higuain”? "Sì, perchè ha un ottimo primo controllo”. In questa risposta ci sono tutte le motivazioni tecniche del perché i due argentini sono stati preferiti a Mandzukic. Restando sulla partita contro i partenopei, è possibile intuire quanto Higuain abbia partecipato al gioco corale della squadra, venendo incontro ed allargando con grandi scelte di tempo e qualità di passaggio, favorendo costantemente gli inserimenti di Matuidi e Khedira.
Possiamo qui notare come il 21 bianconero partecipi attivamente all’azione che porta al 2 a 0, per poi andare concludere con una giocata da fuoriclasse.
Insomma, l’esclusione di Mandzukic, come da molti ampiamente previsto, si dimostra una scelta coerente con la filosofia del tecnico toscano.
Quella che ha giustamente suscitato maggior scalpore, è sicuramente l’esclusione di Emre Can.
Il centrocampista tedesco, è stato a lungo corteggiato da Paratici, prima di approdare lo scorso anno alla corte della vecchia signora a parametro zero. Il suo percorso alla Juve è stato però tutt’altro che facile; infortunatosi durante gli ultimi mesi della sua esperienza a Liverpool, Can fa inizialmente fatica a giocare, poiché il tecnico livornese gli preferirà inizialmente Sami Khedira e poi Rodrigo Bentancur. La seconda parte di stagione lo vede invece molto più coinvolto nelle rotazioni, e raggiunge il picco delle sue prestazioni contro l’Atletico Madrid, nella posizione di terzo centrale, dimostrando ancora una volta l’enorme duttilità tattica che lo aveva caratterizzato anche in Inghilterra.
Possiamo notare come, nelle ultime stagioni, Emre Can si sia trovato a ricoprire ruoli sempre diversi, andando a configurarsi come un vero e proprio Jolly per i suoi allenatori. Paradossalmente, però, il cambiare costantemente ruolo, in un giocatore relativamente giovane (classe 94), può anche rappresentare un limite, poiché si rischia di non trovare mai la collocazione ideale, quella dove rendere meglio.
Maurizio Sarri, in tal senso, è un tipo di allenatore che potremmo definire integralista, che dà compiti specifici ai propri giocatori e prefigura per loro, anche e soprattutto per i più giovani, una specializzazione in un determinato ruolo, fondamentale per la sua filosofia di gioco. Can, è inoltre un giocatore che, a prescindere dalla collocazione in campo, ha sempre amato spazi larghi e tanto campo davanti da attaccare, questo per poter far valere la sua progressione palla al piede, le sue straripanti doti fisiche, tipiche di un giocatore da Premier League. Il tecnico toscano, predilige una filosofia di gioco che, a mio modo di vedere, cozza drasticamente con le caratteristiche di Can, poiché si troverebbe spesso a districarsi in spazi stretti dove, anche lo scorso anno, ha palesato enormi difficoltà (vedi Torino Juventus 15/12/2018).
Il centrocampo titolare, almeno nelle prime due partite di serie a, è stato composto dal terzetto Matuidi Pjanic Khedira, e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle prestazioni soprattutto delle due mezzali che, a discapito dei limiti tecnici del francese, e di quelli atletici del tedesco, hanno disputato due partite di estrema pulizia tecnica e generosità. Saranno loro i titolari ai lati di Pjanic per tutta la stagione? Io credo che dare una risposta oggi sia prematuro, basti pensare infatti, che i due nuovi acquisti Ramsey e Rabiot, vengono, per motivi diversi, da un lungo periodo di inattività. Andando però a vedere come mister Sarri stia utilizzando Sami Khedira, sembra palese pensare come Aaron Ramsey, possa ricoprire, con meno fisicità e più tecnica, il ruolo del tedesco, o quantomeno alternarsi con lui, visto che in passato ha sempre dimostrato un’estrema facilità di inserimento alle spalle dei difensori avversari, caratteristica che lo ha portato a realizzare tanti gol durante la sua avventura ai gunners.
Adrien Rabiot, a discapito di quello che si possa pensare, è un centrocampista con grandi doti difensive; non ha la corsa di Blaise Matuidi, ma compensa con una maggiore lettura delle linee di passaggio, caratteristica molto richiesta da tecnico toscano che predilige recuperare palla nelle trequarti campo avversaria in modo dare sfogo a transizioni veloci. Inoltre, fattore da non sottovalutare, è l’importanza di essere un mancino naturale, che potrebbe permettere delle combinazioni migliori con Cristiano Ronaldo, che spesso si allarga sulla sinistra.
Infine, abbiamo Rodrigo Bentancur, che ancora non abbiamo mai visto, ma che stando a quello che dicono i giornalisti più vicini alla Juventus, è visto da Sarri come vice Pjanic, quindi nel ruolo di regista davanti la difesa, dimostrando ancora una volta come, il tecnico toscano, preferisca un giocatore qualitativamente superiore in quella posizione di campo. Emre Can, a volte provato in quella posizione lo scorso anno, ha dimostrato di soffrire particolarmente quel ruolo, in cui deve essere abile a liberarsi del pallone per eludere il pressing avversario, e ricordiamo appunto Lazio Juventus del 27/01/2019, dove ebbe enormi difficoltà a sostituire Pjanic.
Analizzando dunque il centrocampo bianconero reparto per reparto, abbiamo tre titolari e tre sostituti, posto che, durante la stagione, le gerarchie possono cambiare anche in relazione alla crescita di condizione dei due nuovi acquisti
Matuidi (Rabiot) Pjanic (Bentancur) Khedira (Ramsey)
La critica maggiore è sicuramente stata quella inerente alla preferenza di Matuidi, ma in queste prime due partite, il centrocampista francese ha interpretato un ruolo ibrido, allargandosi costantemente sulla fascia, forse perché l’idea di Sarri è quella di far allargare il meno possibile CR7 alla ricerca di palloni utili, e sfruttarlo maggiormente per le doti da finalizzatore.
Contro il Napoli, pur allargandosi molto, Matuidi è entrato maggiormente in area avversaria, dimostrando ottimi tempi di inserimento (3 passaggi chiave per lui, compreso l’assist per il 2 a 0), e questo sicuramente per sfruttare le debolezze della squadra partenopea.
Contro il Parma invece, Matuidi ha stabilmente ricoperto il ruolo di esterno in un 442 spurio, con Douglas Costa ad agire come esterno sulla fascia opposta.
Emre Can, non ha la velocità di Matuidi, è un giocatore con caratteristiche diverse, e non ha neanche la capacità del francese di inserirsi in area avversaria, ed essendo un destro naturale, si trova, agli occhi del mister, in una posizione di svantaggio rispetto a Rabiot e Matuidi.
L’ultima considerazione la facciamo sul mercato in uscita, autentica macchia nell’operato di Fabio Paratici, che non è riuscito a vendere neanche un esubero, spesso non aiutato dalla testardaggine di parecchi giocatori. Matuidi e Khedira, avrebbero sicuramente potuto lasciare la Juventus, ma una volta rimasti, hanno fatto cambiare idea all’allenatore toscano, dando ottime risposte contro la seconda forza del campionato. Un mercato in uscita più proficuo, avrebbe sicuramente facilitato le scelte di Sarri, che tuttavia considero lecite per quella che è la sua visione di calcio.
Emre Can, rappresenta indubbiamente un patrimonio che andava meglio tutelato, o venduto prima nel caso in cui non rientrasse inizialmente nei piani del tecnico e della società. Tuttavia, l’esclusione dalla lista Champions, riguarda solamente sei partite e, lavorando duramente, o con l’aiuto del mercato di gennaio, la situazione potrebbe volgere a suo favore, infondo le dinamiche del calciomercato sono imprevedibili, e gli scenari possono cambiare facilmente.
Una cosa è certa, le decisioni di mister Maurizio Sarri riguardano esclusivamente questioni di campo, infatti sono molti i giocatori che durante la sessione di mercato appena conclusa sono stati accostati ad altre squadre, e alcuni di questi sono stati titolari nelle prime due partite; sta dunque agli esclusi far cambiare idea al tecnico con lavoro e abnegazione, anche perché la Champions vera si gioca a marzo, giusto?
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