La polvere sotto il tappeto
Cosa ci lascia Juventus-Milan
Ci risiamo, ormai ogni volta tocca riscrivere le stesse cose. Non nascondendo una certa noia, non tanto nell'esercizio della scrittura ma in quello che uno avrebbe voglia di scrivere 2 ore prima della partita. I momenti in cui ogni tifoso, razionalmente (poco) e irrazionalmente (molto), immagina di vedere nella propria testa la partita, da giocarsi 2 ore dopo, fantasticare sul suo esito, i suoi momenti topici, i suoi marcatori.
Poi c'è la realtà, quella dei risultati (l'1-0, il primato in Italia, l'essere imbattuti in Europa), quella del campo (una Juve ancora molto brutta). Da quale parte stare?
Poi la puntata da condurre (grazie ancora a chi ha la pazienza di seguirci), poi i tweet da leggere e su cui prendere spunto su delle barbershop conversation. Alcuni francamente ti di livello davvero infimo.
C'è la diatriba (ma è nato prima l'uomo o la gallina? è una vittoria di Sarri o di Allegri?) e la noia diventa fastidio. Perchè la corsa a strumentalizzare il calcio ormai è esercizio davvero alla portata di chiunque, su un social network che ti costringe alla sintesi come Twitter.
In poche righe:
- Sbaglia chi è contento di questa Juve facendone un manifesto di sociologia spiccia attinente alla materia calcistica o una sorta di rivincita per i tempi che furono. Sbaglia chi sottovaluta le difficoltà di un allenatore che allena un gruppo da pochi mesi e mette mano su un impianto (che a me non piaceva) comunque vincente. Si sbaglia soprattutto nella misura in cui il giudizio positico o la critica è dettato dall'inserimento di un giocatore piuttosto che un altro. Io oggi ho visto una Juve brutta con Bernardeschi, Ronaldo e Matuidi in campo e altrettanto brutta con Douglas Costa e Dybala. In un calcio, quello di Sarri, in cui l'impianto di squadra e gli automatismi devono essere coordinati e svolti all'unisono, l'aspetto preoccupante è quello fisico e psicologico.
Come sta questa squadra? Perchè dal post Inter-Juve non si esprime più su quei livelli?
Vorrei darvi delle risposte certe, ma non le ho. Potrei azzardare e dire che aver fatto tutti questi punti con questa condizione psico-fisica è un risultato importante. Ma poi vedo sul calendario Atalanta-Juventus il 23 Novembre (la nostra partita più difficile di tutto il girone d'andata e forse vado anche basso) e credo che siamo chiamati ad una svolta. Allora l'ottimista che c'è in me potrebbe pensare che sia stato meglio centellinare ancora una volta Ramsey e Rabiot (assieme a Douglas Costa) per un ciclo di partite sicuramente più impegnativo.
Di sicuro non credo ad un Sarri che fa scelte politiche o conservative. O dettate dalla simpatia per qualcuno o dall'antipatia per qualcun'altro. In soldoni: non credo che chi ha panchinato per la seconda volta consecutiva Cristiano Ronaldo, messo fuori dal progetto tecnico il neo-rinnovato Mario Mandzukic ed escluso dalla lista il miglior parametro zero della sessione di mercato 2018-19 Emre Can...si faccia problemi a tenere fuori dal suo 11 titolare un giocatore come Matuidi o come Bernardeschi (spedito in tribuna a Mosca, tra l'altro).
Non credo che chi è partito con Douglas Costa al centro del suo progetto tecnico da Agosto in poi, dopo quasi un mese e mezzo di stop sia diventato dell'idea che possa avere solo un ruolo come spaccapartite. Soprattutto se di mezzo c'è tanto di conferenza stampa in cui il diretto interessato dice apertamente che il calciatore, rientrato da poco, ha delle difficoltà negli scatti in allenamento.
Semplicemente, ed è questo quello che ci tenevo a dire in questa sorta di pezzo, c'è qualcosa che noi oggi non sappiamo.
C'è tanta polvere sotto il tappeto, nascosta da due grandi professionisti (prima che grandi calciatori) come Gonzalo Higuain e Paulo Dybala.
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