Il mercato ai raggi X: una valutazione complessiva all'operato di Paratici
Obiettivi centrati e obiettivi non riusciti in una sessione di mercato complicata
A pochi giorni dalla fine del più anomalo calciomercato di sempre e dopo aver metabolizzato, nel bene o nel male, l'arrivo last minute di Federico Chiesa, è arrivato il momento di stilare un bilancio di questa sessione di trasferimenti, in cui la Juventus è stata particolarmente attiva.
Tra le cessioni troviamo i nomi di Higuain e Matuidi (rescissione), Pjanic, Muratore (definitivi), Perin, Pjaca, Pellegrini, Rugani, Douglas Costa, De Sciglio e Romero (in prestito, quest'ultimo con diritto di riscatto a favore dell'Atalanta), mentre gli acquisti sono stati Morata, McKennie, Arthur, Kulusevski (a gennaio) e il già citato Chiesa, più l'interessante prospetto Felix Correia aggregato all'U23, ma destinato sicuramente a più brillante futuro.
Ci sono diverse cose da notare: la prima è un drastico ringiovanimento della rosa, quasi un anno di media in meno: contando l'anno in più sulle spalle di tutti i giocatori è davvero un risultato notevole. Inoltre, è da sottolineare che i giocatori partiti sono stati sostituiti da rimpiazzi sicuramente fisicamente più affidabili e tatticamente più adatti all'idea di gioco che ci ha fatto intuire mister Pirlo: in sostanza, se presi uno a uno, non è un'eresia dire che i nuovi acquisti sono tutti complessivamente migliori dei loro predecessori.
Un'altra nota positiva: in un mercato fortemente condizionato dalla crisi causata dalla pandemia, Paratici è riuscito a fare, come si suol dire, le nozze coi fichi secchi, strappando condizioni indiscutibilmente vantaggiose per tutti gli acquisti.
A fronte di valutazioni complessive particolarmente onerose, le formule con cui il buon Fabio li ha portati a Torino mostrano un'evidente volontà di spendere il meno possibile subito e rimandare i pagamenti al 2021, se non addirittura al 2022, quando non sarà più a bilancio lo stipendio monstre di Cristiano Ronaldo:
Morata, valutato 55 milioni, in prestito a 10 per il primo anno + opzione di rinnovo a 10 al secondo anno e diritto di riscatto a ulteriori 35 milioni.
Chiesa, valutato 60 milioni, in prestito biennale a 3 il primo anno + 7 al secondo + obbligo di riscatto a 40 + 10 di bonus
McKennie, valutato 30, in prestito a 4,5 con diritto di riscatto a 18,5 + 7 di bonus
Arthur, valutato 82, ma pagabili in quattro esercizi, e strettamente legati alla super plusvalenza messa a segno con Pjanic (venduto a 65 milioni).
Capitolo cessioni: la rescissione di Higuain genera una grossa minusvalenza, e dalla cessione degli esuberi non abbiamo ricavato neanche un euro, essendo stati tutti sbolognati in prestito. Nonostante questo, va dato atto a Paratici di essersi comunque liberato di ingaggi pesantissimi, concedendo una boccata di ossigeno al bilancio, seppur solo per questa stagione. Va da sé che cedere i suddetti esuberi a luglio 2021 dovrà essere il primo imperativo. Avrebbe dovuto esserlo già adesso, ma possiamo concedere alla dirigenza l'attenuante della delicata situazione che non gli ha di certo facilitato un compito già arduo di per sé.
Ma quindi, cosa manca a questa Juve?
Verrebbe da rispondere “l'allenatore”: mister Pirlo ha il supporto di tutti i tifosi, ma non basterà né l'entusiasmo, né una rosa ringiovanita a vincere lo scudetto e a competere in Champions. Manca per l'ennesimo anno una seria alternativa ad Alex Sandro, se non addirittura un titolare; il caro Frabotta è una scommessa che in questo strano anno mi sento di accettare, ma che possa competere in serie A è tutto da vedere, come sarà da vedere l'effettivo contributo di Morata lì davanti. Mentre sono più fiducioso sia sul centrocampo (la coppia Arthur – Bentancur rappresenta il mio tipo ideale di mediana) sia su Chiesa: come prima opzione esterno di destra, ma anche, con opportuni accorgimenti tattici, potrebbe essere lui l'alternativa a sinistra?
Ultima, ma non meno importante nota per il futuro: a fronte degli inevitabili infortuni nel corso di una stagione e la necessità di turnover, bisogna iniziare a pensare ad almeno due giocatori cresciuti nel vivaio che possano essere solide alternative durante tutto l'anno, che però da CTP non occupino posto nella lista Champions, per colpa della quale a ogni mercato i dirigenti si ritrovano a fare i salti mortali.
Dare un giudizio a un mercato alla sua chiusura è sempre pericoloso, visto che le somme potranno essere tirate solo a posteriori in base ai risultati di quest'anno, ma se dovessi azzardare, il voto a Paratici, tenendo presente tutte gli aspetti che ho cercato di presentare in questo pezzo, sarebbe un 7 pieno, che sarebbe stato un 8 se avesse racimolato qualche soldo in più dalle cessioni.
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